Economia

La tazzina di caffè è sempre più un lusso: cosa c'è dietro il costante aumento dei prezzi

Il prezzo medio di una tazzina di caffè in Italia ha raggiunto quota 1,21 euro. La domanda globale continua a crescere, ma anche i rincari delle materie prime

di Federico Giuliani

La tazzina di caffè è sempre più un lusso: cosa c'è dietro il costante aumento dei prezzi

Nuovi rincari in vista per la tanto amata tazzina di caffè da consumare al bar. Il 2025, in Italia, si è aperto con un rincaro dei prezzi di svariati prodotti, compresi quelli che costituiscono la colazione quotidiana. I dati registrati da Assoutenti sono emblematici: il prezzo medio del caffè ha raggiunto la cifra di 1,21 euro, ovvero il 18,1% in più rispetto al 2021. Il motivo? I rincari dei prezzi all'ingrosso delle materie prime - che hanno coinvolto il caffè ma anche cioccolato e cacao – a loro volta causati dal cambiamento climatico e, in certi casi, dalle tensioni internazionali.

Cosa succede al prezzo del caffè

Negli ultimi anni, ripetute siccità e inondazioni hanno messo a dura prova la fornitura globale di caffè, causando spesso un aumento dei prezzi. Allo stesso tempo, la domanda globale di questo prodotto ha continuato a crescere a dismisura. Nonostante sia una delle bevande più consumate al mondo, il caffè può essere coltivato solo in condizioni molto specifiche, che richiedono climi nebbiosi, umidi e tropicali, con terreni ricchi e privi di malattie. Di conseguenza, la scarsità di fonti rende i prezzi globali del caffè sensibili agli effetti delle condizioni meteorologiche estreme. Come ha spiegato il New York Times, nel 2024 il 57% della produzione mondiale di caffè proveniva da chicchi di arabica, con il Brasile maggiore esportatore. Tuttavia, una grave siccità ha colpito il Paese latinoamericano la scorsa estate e ne ha devastato i raccolti, che di solito vanno da maggio a settembre. In Vietnam, una grave siccità seguita da forti piogge ha invece danneggiato le più grandi riserve mondiali di robusta, la seconda varietà più popolare del pianeta e comunemente utilizzata nelle miscele di caffè istantaneo. Risultato: il prezzo all'ingrosso dei chicchi di caffè è aumentato di oltre il 30% solo dall'inizio di novembre.

Allo stesso tempo, i prezzi futures per i chicchi di arabica - ovvero quanto gli acquirenti pagano per i chicchi da consegnare dai Paesi produttori ai porti negli Stati Uniti e in Europa - sono saliti a oltre 3,30 dollari per libbra a metà dicembre, infrangendo un record di 47 anni fa.

Caffè, aumenti e rincari

I prezzi del caffè torneranno a scendere solo quando l'offerta migliorerà e le scorte saranno ripristinate. Ma non sono solo gli eventi atmosferici avversi a spingere verso l'alto i prezzi di questa bevanda, ma anche l'aumento dei consumi (negli ultimi cinque anni, per esempio, il consumo di caffè in Cina è aumentato di oltre il 60%). E ancora: bisogna considerare che la maggior parte del caffè mondiale viene raccolto a mano e prodotto da piccoli agricoltori nei Paesi a basso reddito, ovvero da persone che hanno maggiori probabilità di essere colpite per prime da sconvolgimenti geopolitici o catastrofi climatiche. Per via del combinato di tutte questi fattori di rischio, molte aziende di consumo stanno pianificando (o lo hanno già fatto) di aumentare i costi del caffè, compresi i colossi del settore, come Nestlé, meglio posizionate per assorbire gli shock dei prezzi.

Il 2025, come detto, sarà un anno complicato per la bevanda più amata dagli italiani. Basti pensare che il rally nei principali mercati del 2024 ha portato il valore di un chilo di caffè a quota 12,66 euro (+42,8% rispetto agli 8,86 del 2021). E non è finita qui, perché all'orizzonte si intravedono altre nuvole nere...