Economia
Telecom nell'era Vivendì. Patuano ad Affari: "Ecco perché Telefonica è andata via"
"Gli spagnoli hanno deciso di cambiare strategia e si sono concentrati sulle loro attività". Motiva così ad una domanda di Affaritaliani.it Marco Patuano, l'amministratore delegato di Telecom Italia (guarda il video qui sotto girato in occasione di una presentazione all'Expo), la decisione del colosso iberico Telefonica di abbandonare l'avventura come primo azionista nell'ex monopolista italiano della telefonia. Abbandono che ha portato a un cambio nel capitale di Telecom per quanto riguarda l'azionista di riferimento, capitale che ora vede il gruppo francese Vivendi al 14,9%, entrato con una quota maggiore rispetto all'iniziale 8% circa con cui doveva fare il proprio ingresso nell'azionariato.
Ieri, infatti, una nota della società transalpina presieduta da Vincent Bolloré ha ufficializzato la sua posizione in Telecom: "Vivendi ha ricevuto oggi 1,11 miliardi di azioni ordinarie (8,24%) di Telecom Italia, in contropartita del 4,5% del capitale di Telefonica Brasil, in conformità con quanto previsto all’atto della cessione di Gvt a Telefonica (operazione chiusa il 28 maggio scorso). Separatamente il gruppo francese, che ha recentemente acquisito l’1,90% di azioni ordinarie Telecom Italia, ha ulteriormente aumentato il 22 giugno la sua partecipazione del 4,76% per un totale del 6,66%, con un investimento complessivo dell’ordine di 1 miliardo di euro circa".
"L’ingresso nel capitale di un’azienda italiana di primo piano rientra nella strategia di Vivendi di affermarsi in un paese che condivide la stessa cultura latina e identiche radici", ha sottolineato inoltre il gruppo francese. Tale investimento "rappresenta un’opportunità per il gruppo di essere presente e svilupparsi in un mercato con significative prospettive di crescita e una fortissima richiesta di contenuti di qualità".
Ma chi è Vincent Bollorè, il nuovo piccolo principe del gruppo telefonico guidato da Patuano? "Telecom è un'eccellente societa'" e "un titolo da comprare, forse ne acquistero' anch'io", diceva Bollorè nel marzo del 2008, quando era solo un consigliere di amministrazione Mediobanca. A oltre sette anni di distanza, tramite Vivendi, il finanziere bretone è diventato primo azionista del gruppo di telecomunicazioni. Classe 1952, nato a Boulogne-Billancourt, per Forbes vanta un patrimonio di 7,3 miliardi di dollari ed è al 201esimo posto nella classifica degli uomini più ricchi del mondo.
L'IMPERO DI FAMIGLIA. Bollorè, che ha preso la guida dell'impero di famiglia nel 1981, rappresenta la sesta generazione di una dinastia di imprenditori la cui fortuna parti' nel 1822 grazie alle cartiere. Negli anni il finanziere francese e' passato per il business del tabacco, l'energia, i trasporti, le telecomunicazioni, i media, guadagnandosi la fama di abile 'raider' e il nomignolo di 'petit prince du cash flow' (piccolo principe dei flussi di cassa). Oggi, con il suo gruppo, e' il primo azionista di Vivendi (ha il 14% del capitale) e ne presiede il consiglio di sorveglianza: si tratta di una 'media company', proprietaria tra gli altri di Canal+ e della Universal music. In Francia ha lanciato anche il servizio di car sharing elettrico Autolib, per il quale aveva studiato con Pininfarina la Bluecar (oggi realizzata con Renault), ed e' principale socio del colosso delle pubbliche relazioni Havas.
GLI AFFARI IN ITALIA. Bollorè è entrato nel mondo della finanza in Italia attraverso il 'salotto buono' di Mediobanca, di cui e' ufficialmente socio dal 2002 ed e' oggi secondo azionista (nonchè unico socio estero) con quasi l'8% del capitale vincolato al patto di sindacato; e' stato membro del cda dell'istituto, da cui si e' dimesso nel 2012 per evitare il cumulo degli incarichi. Fino a ottobre 2013 è stato anche vicepresidente di Generali, ultimo incarico ricoperto in Italia. Nel curriculum ha anche un'alleanza con Salvatore Ligresti, quando acquisto' nel 2010 il 5% della holding Premafin; l'operazione gli frutto' una multa da 3 milioni di euro da parte della Consob e 18 mesi di interdizione per avere, a detta della commissione, 'gonfiato' il prezzo delle azioni in vista del passaggio di controllo, poi naufragato, a Groupama. A lungo si e' parlato inoltre di un suo interesse per Pininfarina, ma la partnership si e' poi limitata alla costruzione dell'auto elettrica 'Bluecar'.
FAMIGLIA E POLITICA. Bollore', considerato da alcuni in Italia vicino a Silvio Berlusconi grazie all'amico Tarak Ben Ammar (che siede nei cda di Telecom e Mediobanca ed e' recentemente entrato anche in quello di Vivendi), vanta amicizie di peso anche in Francia. Celebri, con corollario di polemiche, furono nel 2007 le vacanze dell'allora presidente francese Nicolas Sarkozy su 'Paloma', lo yacht da 60 metri del finanziere. Quanto alla vita privata, Bollorè si è sposato due volte e ha quattro figli; il piu' grande, il 35enne Yannik, e' alla guida di Havas mentre la piu' giovane, la 27enne Marie, e' sbarcata in Italia e da meno di un anno e' membro nel cda di Mediobanca. Del resto, Vincent Bollorè ha piu' volte ripetuto che lascera' gli affari al compimento del settantesimo anno di eta'. "Ma fino al 17 febbraio 2022 saremo qua", ha promesso in passato.