Economia

Telecom, rumors: Vivendi punta a 2-3 poltrone nel Cda

Vivendi passa dalle parole ai fatti. Se fino a qualche settimana fa il mantra è stato "entreremo nel Cda solo se invitati dall'attuale management, ora, secondo alcune indiscrezioni, il colosso media francese proporrà invece nel corso dell'assemblea di Telecom Italia la nomina di due o tre propri consiglieri nel Cda, che dunque lievitera' a 15-16 membri, dagli attuali 13. Per quanto riguarda la posizione di Marco Patuano, pare che il gruppo controllato da Vincent Bollorè non intende toccare il management della societa' italiana, ma anzi intende ribadire fiducia all'attuale vertice fino al 2017. Con questa mossa Vivendi spera di fare chiarezza nella sua strategia italiana e fugare i dubbi sollevati da alcuni investitori. Intanto, la trimestrale deludente di Vivendi ha spinto il mercato a penalizzare le azioni del gruppo francese, che infatti e' subito ricorso allo strumento del buy-back per sfruttare i corsi bassi e sostenere le azioni.

Con uno sguardo proiettato piu' avanti nel tempo, Fitch ieri ha confermato pero' il rating BBB per la societa' guidata da Arnaud de Puyfontaine e Vincent Bollore', con outlook stabile. Gli analisti dell'agenzia di rating hanno valutato positivamente la "buona posizione degli asset del gruppo nei media" e hanno anche previsto che nel medio termine Vivendi fara' ricorso a nuova leva per effettuare investimenti e per remunerare i soci, il che dovrebbe portare a incidere nettamente sull'attuale posizione di cassa, positiva per 8 miliardi di euro. La vendita degli asset nelle tlc e di Activision Blizzard ha dato al gruppo un profilo incentrato appunto sui media (Canal Plus e Universal Music Group), con un focus di business piu' ristretto e quindi potenzialmente piu' esposto agli effetti ciclici e secolari, il che per Fitch potrebbe rappresentare un fattore sia positivo sia negativo.

Ad esempio l'avvento di operatori come Netflix, che sta pian piano facendo la sua comparsa nei mercati europei, Italia compresa, potrebbe ad esempio indebolire la pay-tv. Attenzione pero', perche' Fitch si aspetta che Vivendi ricorra all'attivita' di m&a per rafforzare il portafoglio core nei media e nei contenuti, in aree quali la produzione e la distribuzione globale di contenuti. Ed ecco, parlando di distribuzione, come nell'analisi dell'agenzia di rating entri in campo Telecom Italia . Per Fitch infatti c'e' "un forte elemento opportunistico" nella strategia di Vivendi .

L'agenzia sottolinea in particolare come siano "opportunistici" sia l'investimento in Telecom (20,03%) sia quello in Telefonica (0,95%), "basati sulla creazione di valore e sul potenziale nel medio-lungo termine di utilizzare le relazioni e gli investimenti per la distribuzione di contenuti". Un obiettivo sul quale, conclude la nota di Fitch, l'attuale management di Vivendi ha gia' dimostrato di avere elevata esperienza. Insomma, un futuro fatto di telecom e di m&a, che quindi tiene aperta la porta a tutti gli scenari riguardanti possibili operazioni straordinarie, che da mesi tengono banco quando si parla di Telecom Italia . Nel frattempo pero' Vivendi dovra' fare i conti con la borsa di Parigi, che non ha preso bene le perdite accusate nel terzo trimestre e ha spinto il gruppo in ribasso del 5,8% a 20,3 euro (ma ieri in giornata aveva sfiorato anche un crollo del 10%).

Vivendi ha annunciato martedi' 10 a borsa chiusa un utile consolidato in flessione del 35% a 1,79 miliardi nei primi nove mesi dell'esercizio, con un terzo trimestre in rosso di 201 milioni contro l'utile di 839 milioni dello scorso anno. Gli analisti francesi hanno parlato di "risultati deludenti", di performance inferiori alle attese per Canal Plus e Universal Music Group, aggiungendo che "la visibilita' sul gruppo si riduce, stante anche l'annuncio di due anni di forti investimenti", mentre Societe' Generale (che ha ribadito come il terzo trimestre sia stato "una delusione") ha sottolineato il fatto che i maggiori investimenti previsti su Canal Plus peseranno sul periodo 2016-2017.