Economia
Terremoto in Leonardo e MBDA, ma non solo. Che cosa accade in Sogei, Sogin, Rai
Stefano Cingolani gongola per le performance dell’azienda e abbandona ogni idea di puntare a Eni per il prossimo anno. Lorenzo Mariani torna a Mbda

Terremoto in Leonardo e MBDA, ma non solo. Che cosa accade in Sogei, Sogin, Rai
Rischia di finire dopo circa due anni la coabitazione al vertice di Leonardo, la grande azienda della difesa italiana, tra Roberto Cingolani e Lorenzo Mariani. L’attuale condirettore generale dell’azienda di Stato potrebbe traslocare nell’arco di poche settimane. Direzione? Una specie di ritorno a casa. Mariani potrebbe tornare alla guida di MBDA, la joint venture franco-anglo-italiana leader nel mondo nella produzione di missili.
Con lui in veste di CEO Giuseppe Cossiga, l’esperto di Difesa che da circa due anni guida l’Aiad, la Federazione delle imprese del settore bellico, si pensa di rilanciare la società in un momento storico per tutte le aziende del settore. Cossiga, che è già un dirigente di primo piano di MBDA, sarebbe il nuovo presidente, assicurando prestigio, autorevolezza e spessore a una società bella ma afflitta da tempo da sindrome di Cenerentola.
Nel frattempo, appare ormai chiaro a tutti che il nuovo slogan di Cingolani sia «Hic manebimus optime». Il numero uno di corso Montegrappa non pensa più a traslocare, magari coltivando ambizioni di approdare a Eni. Guidare Leonardo è un grande privilegio, soprattutto in questo momento così delicato e strategico, e Cingolani è uomo di visione e strategie. Si potrebbe dire, l’uomo giusto al posto giusto.
Ma nel frattempo, cosa accade nelle varie partecipate di Stato? In alcuni casi ci sono veri e propri terremoti. Uno riguarda il futuro di aziende come Sogei dopo lo scandalo che ha coinvolto l’ad, Cristiano Cannarsa. Sono in molti a considerarlo in declino. Al contrario si sente circolare da settimane il nome di Domenico Arcuri. L'ex numero uno di Invitalia, uscito indenne da tutte le inchieste giudiziarie, è noto per essere un manager di straordinarie capacità che - al di là della polemica politica - trova notevole apprezzamento anche in diversi esponenti del governo Meloni. Non dovrebbe stupire vederlo richiamare in servizio in versione Mr. Wolf, per 'risolvere problemi'. In fondo è ciò che ha fatto per 15 anni per governi di centro destra e centro sinistra.
Meno brillante del solito, al momento, sembra la posizione dell'ad di Terna, Giuseppina Di Foggia, che andrà a rinnovo il prossimo anno. Pare che qualche meccanismo interno debba essere rivisto, così come la percezione dell’azienda. Ma ha 12 mesi per rifarsi.
Per contro, grazie alla sua “operazione verità” sui tempi dello smantellamento dei vecchi impianti nucleari e dopo l’approvazione del decreto per il ritorno all’energia atomica, sono in molti ad apprezzare il duro lavoro svolto in due anni dall’ad di Sogin, Gian Luca Artizzu, così come viene data solida la posizione di Pierroberto Folgiero alla guida di Fincantieri. Di Artizzu è stata notata, oltre alla capacità manageriale, la capacità di rispettare il ruolo del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e del ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Nel frattempo continua lo stillicidio e la perdita di posizioni di Forza Italia sull’altare della promessa fatta da Gianni Letta a Simona Agnes per diventare presidente Rai. La figlia di Biagio non riscuote troppe simpatie e le altre forze del centro destra usano a loro vantaggio l’insistenza del partito di Tajani sul suo nome per guadagnare altre caselle dentro e fuori la tv di Stato.
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