Tesla, scivolone a Wall Street: vendite dopo il sondaggio di Musk su Twitter

Scivolone per Tesla al suono della campanella di Wall Street dopo il rosso nel pre-mercato. Dopo che i follower di Elon Musk su Twitter (a rispondere sono stati oltre 3,5 milioni) si sono espressi in maggioranza (57,9% contro 42,1) sulla vendita del 10% delle azioni Tesla del magnate sudafricano, Wall Street si è dimostrata “fredda”, facendo registrare al colosso dell’automotive una perdita del 4,8% al Nyse.  A ogni modo, il titolo è ancora in netto rialzo nel 2021 (da inizio anno alla chiusura di venerdi' ha guadagnato il 75% circa, con una capitalizzazione di oltre 1.200 miliardi di dollari).

Musk, dopo la decisione del “referendum” su Twitter, dovrebbe vendere una quota che rappresenta, circa, meno del 2% di Tesla ed è valutata oltre 21 miliardi di dollari. Musk, la cui ricchezza personale è calcolata in 338 miliardi, dispone di 170,5 milioni azioni Tesla, che venerdì ha chiuso alla Borsa di New York a 1.222 dollari/azione.

Comunque, si legge sul Wall Street Journal, la perdita pre-mercato ha ridotto i guadagni di Tesla previsti per l'anno. Il titolo era aumentato di quasi il 75% fino a venerdì, portando la casa automobilistica nel ristrettissimo e super esclusivo “club” di società con un valore di mercato di un 1 trilione o più, rendendo “Mr. Musk” la persona più ricca del mondo. Ma ora, appunto, c’è stata una contrazione del rialzo.

Ma cosa c’è dietro l'incremento non indifferente del prezzo in Borsa di Tesla? Oltre a una forte mania commerciale collettiva, c’è sicuramente la sua capacità di affrontare le interruzioni della catena di approvvigionamento globale: la crisi dei chip che sta mettendo in ginocchio i mercati di tutto il mondo, infatti, costerà al solo settore automobilistico oltre 200 miliardi di dollari quest’anno tra consegne mancate e in ritardo.