Tesla, Musk si distrae con la politica e le sue auto sbandano: ecco quanto ha perso il titolo in Borsa - Affaritaliani.it

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Tesla, Musk si distrae con la politica e le sue auto sbandano: ecco quanto ha perso il titolo in Borsa

Il primo trimestre di Tesla chiude con una sonora batosta: crollano ricavi, profitti e consegne. E anche in Borsa il titolo soffre: ecco quanto ha perso dall'insediamento di Trump a oggi

di redazione economia

Tesla, trimestrale da incubo. Ecco quanto ha perso il titolo dall'insediamento di Trump a oggi

Tesla ha appena fatto i conti con la realtà, e i numeri non sono gentili. Il primo trimestre del 2025 si chiude con una sonora batosta: crollano ricavi, profitti e consegne. È il peggiore risultato da anni, dal 2021, ed è difficile non vedere l’ombra lunga delle scelte pubbliche (e politiche) del suo leader, Elon Musk.

Martedì 24 aprile, a mercati chiusi, Tesla ha pubblicato i risultati del primo trimestre: 0,27 dollari di utile per azione e 19,3 miliardi di dollari di ricavi. Peccato che il mercato si aspettasse ben altro: 21,3 miliardi di ricavi e 0,41 dollari per azione, secondo FactSet. Insomma, mancano all’appello più di 2 miliardi e un terzo degli utili. A preoccupare è soprattutto la performance core: la divisione automobilistica ha visto i ricavi affondare del 20% su base annua, toccando appena i 14 miliardi.

Tesla ha consegnato 336.681 veicoli, in calo del 13% rispetto allo stesso periodo del 2024.  Anche i profitti hanno subito un colpo devastante: l’utile netto è sceso a 409 milioni di dollari, rispetto a 1,4 miliardi dello stesso trimestre dell’anno scorso. Un tonfo del 71%. Ma c’è di più: se si escludono i 595 milioni di dollari ottenuti dai cosiddetti “crediti normativi” (bonus derivanti dal rispetto delle normative ambientali acquistati da concorrenti che non producono auto elettriche) l’intera attività operativa di Tesla risulterebbe in perdita.

Ma chi ha pagato il conto? Gli azionisti. Il titolo Tesla è crollato di quasi il 45% da inizio anno, passando da quasi 480 dollari (massimo toccato a dicembre) a circa 222 dollari per azione. La capitalizzazione è scesa a 714 miliardi, bruciando centinaia di miliardi in poche settimane. Considerando che Musk ne detiene circa il 13%, il suo patrimonio personale ha pure subito un colpo durissimo, con decine di miliardi svaniti nel nulla, o almeno sulla carta.

C’è però un filo rosso che lega tutto questo: la presenza sempre più divisiva) di Elon Musk sulla scena politica americana e nel cosiddetto Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE). La percezione diffusa è che il magnate abbia dedicato sempre più meno tempo alla guida delle sue aziende, Tesla in primis, e che l’impegno politico abbia pesato anche sulla reputazione del marchio.

Nella conference call di martedì, Musk ha però annunciato un parziale “dietrofront”: da maggio dedicherà solo “uno o due giorni a settimana” al suo incarico governativo. Una mossa per rassicurare gli investitori? Forse. Intanto Tesla avverte: la domanda nel breve termine potrebbe risentire dei dazi, della concorrenza cinese e delle tensioni geopolitiche. "Io sono a favore di tariffe più basse, ma più di così non posso fare", ha detto Musk.

In sintesi Tesla è nel mezzo di un periodo difficile, forse il più complicato della sua storia recente. L’impressione è che Musk abbia perso il polso dell’azienda. E la domanda che molti iniziano a farsi è brutale, ma inevitabile: Elon Musk è ancora la persona giusta per guidare Tesla?

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