Economia
Tesoro, scontro Tria-Di Maio. Ma c'è l'intesa su Cdp
Cdp, verso il via libera sia a Scannapieco sia a Palermo, con Massimo Tononi nel ruolo di presidente
Tira una brutta aria nel governo. Almeno per quanto riguarda la questione nomine, sulla quale il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, e, quello del Lavoro, Luigi Di Maio, sarebbero ormai ai ferri corti.
Tria vuole per il ruolo di Dg Alessandro Rivera, che negli ultimi anni ha gestito la partita delle crisi bancarie. Una parte del Movimento 5 stelle sostiene invece Antonio Guglielmi, direttore generale per il dipartimento dei mercati azionari di Mediobanca.
Nel mirino pentastellato ci sarebbero anche il capo di gabinetto del ministro, Roberto Garofali, e soprattuttoil ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco.
Tria invece non avrebbe nessuna intenzione di liberarsene. E cosi, secondo quanto racconta il Messaggero, avrebbe risposto negando il conferimento delle deleghe ai due promessi viceministri, la grillina Laura Castelli e il leghista Massimo Garavaglia.
Non solo. Il titolare di via XX Settembre avrebbe anche inasprito le sue posizioni su Cassa Depositi e Prestiti. Dopo la bocciatura di Maurizio Sala, ha cercato di far passare la candidatura di Dario Scannapieco, vicepresidente Bei, frenando al contempo l'arrivo del d.g. Fabrizio Palermo (grillino).
Nelle ultime ore, però, in vista dell'assemblea di mercoledì, le Fondazioni azioniste, capitanate da Giuseppe Guzzetti, avrebbero spinto per un accordo. E così domani dovrebbe esserci il via libera sia a Scannapieco sia a Palermo, con Massimo Tononi nel ruolo di presidente. Consiglieri, invece, dovrebbero essere Matteo Malley e Alessandra Ruzzu.