Economia
Tim, Gubitosi: "Pronto a passo indietro per un sereno esame su Kkr"
Il Ceo della compagnia Luigi Gubitosi scrive ai consiglieri alla vigilia del board straordinario sulla governance
"Le accuse rivoltemi in relazione alla mia presunta vicinanza a Kkr, totalmente fuori luogo e false"
Un passo indietro per favorire “una serena valutazione dell’offerta di Kkr”, fondo americano a cui “non è vicino”. Alla vigilia del Cda straordinario convocato per discutere la governance di Tim con la maggioranza dei consiglieri, su impulso dei francesi di Vivendi orientrati a rimuoverlo, l’amministratore delegato Luigi Gubitosi non ci sta a farsi sfiduciare e in una lettera inviata al board scrive che rimetterà loro le deleghe per una valutazione più "serena e rapida" della proposta di kkr.
"Al fine di favorire il processo decisionale da parte del Consiglio - afferma Gubitosi nella missiva - metto a disposizione del Cda le deleghe che mi avete conferito, per vostra opportuna valutazione. Se questo passaggio consentirà una più serena e rapida valutazione della non binding offer di Kkr, sarò contento che sia avvenuto". "Non posso tacere lo stupore generato da alcune posizioni assunte; mi permetto, quindi, di riassumere il mio pensiero", scrive in una lunga, ma lucida lettera in cui ricorda che l'ultima parola sull'offerta spetta ai soci.
"L'indicazione di interesse inviata venerdì 19 novembre da Kkr riguarda il lancio di una Offerta Pubblica di Acquisto totalitaria verso sia le azioni ordinarie sia le azioni di risparmio. E' ovvio, quindi, che i soggetti che potrebbero esserne interessati sono tutti gli azionisti della nostra società. Il destinatario di una eventuale offerta, quindi, non è la società, ma i soci che decideranno nella loro autonomia come comportarsi. In questo caso, il Cda deve rigorosamente attenersi alle regole, atteso che non ha un ruolo attivo, ma deve assicurare la trasparenza e corretta informazione al mercato. In particolare, ai sensi della normativa vigente, qualora l'Offerta venisse formalizzata, il Cda dovrà con totale trasparenza consentire agli azionisti di valutare la convenienza dell'Offerta e la congruita' del prezzo offerto".
Si rivolge poi ai consiglieri indipendenti: "Hanno un ruolo fondamentale in quanto il Consiglio, a tempo debito, dovrà sulla base del lavoro degli amministratori indipendenti, emettere un comunicato che conterrà una valutazione degli effetti che l'eventuale successo dell'Offerta potrà avere sugli interessi della società, sull'occupazione e sulla localizzazione dei siti produttivi". "In altre parole, il Consiglio deve agire nell'interesse di tutti i soci e a tutela del mercato, e cioè anche degli azionisti di minoranza, e di tutti gli stakeholders (creditori, dipendenti, ecc..)". Gubitosi richiama quanto avvenuto il 21 novembre scorso in consiglio.
"L'idea, ventilata da alcuni consiglieri di non inserire il prezzo nel comunicato stampa o di non precisare le condizioni poste da Kkr, o addirittura l'interrogativo sull'opportunità di emettere un comunicato, dimostrano la totale mancanza di rispetto verso il mercato che non può appartenere alla cultura di Tim". "La stessa trattazione tra gli ultimi punti dell'ordine del giorno del Cda di domani può dare un senso di scarsa priorità".
E conclude parlando di se': "Le non troppo velate accuse che mi sono state rivolte in relazione alla mia presunta vicinanza a Kkr, oltre ad essere totalmente fuori luogo e false come ho ripetutamente fatto presente, non devono essere utilizzate strumentalmente per rallentare il processo di esame della indicazione di interesse, tentativo dal quale mi dissocio in modo netto".
Così nasce il passo indietro di Gubitosi: "Il nostro dovere è quello di tutelare gli interessi di tutti i nostri stakeholders, in particolare il mercato, di non privilegiare posizioni individuali e di agire nel rispetto rigoroso delle regole con rapidita' per tutelare la stabilita' della nostra societa'".