Economia
Tlc, il risiko si infiamma: Poste pronta a salire oltre il 10% di Tim. Ultimi rumor
Poste Italiane è pronta ad aumentare ulteriormente la sua partecipazione in Telecom Italia (Tim) rafforzando così la sua posizione nel caso di una eventuale operazione di M&A che coinvolga il gruppo telefonico
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Tim, Poste pronta a salire oltre il 10%
Dopo l'annuncio dell'ingresso di Poste Italiane in Tim, non si fermano le voci sul riassetto del gruppo telefonico, su cui hanno manifestato interesse al Governo sia iliad sia il fondo britannico Cvc. Secondo Reuters Poste Italiane è pronta ad aumentare ulteriormente la sua partecipazione in Telecom Italia (Tim) rafforzando così la sua posizione nel caso di una eventuale operazione di M&A che coinvolga il gruppo telefonico, dicono tre fonti. Poste non ha commentato.
Il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha ufficializzato nel weekend l'intesa per rilevare il 9,8% dell'ex monopolista telefonico da Cdp, mentre crescono le aspettative per un consolidamento del settore delle tlc in Italia, dove la concorrenza sui prezzi da anni erode i margini delle aziende.
Dopo essersi mossa rapidamente per subentrare a Cdp, Poste sta valutando tutte le potenziali opzioni e non ha ancora preso alcuna decisione sulle mosse future, spiegano le fonti.
Il gruppo presenterà venerdì l'aggiornamento del piano strategico. Una delle tre fonti e una quarta persona dicono che un'eventuale operazione di consolidamento che coinvolgesse Tim, riguarderebbe l'intera azienda, con il governo contrario ad uno spezzatino delle sue attività consumer (clienti retail) e enterprise (la divisione che serve i clienti corporate e della PA).
L'investimento di Poste arriva dopo che l'anno scorso Tim ha messo in sicurezza la sua struttura finanziaria riducendo il debito tramite la vendita della rete fissa a un consorzio guidato dal fondo Usa Kkr e partecipato dal Ministero dell'Economia.
Il suo ridimensionamento ha però suscitato l'interesse per l'M&A, spingendo i rappresentanti della francese Iliad e del private equity CVC a sondare il governo italiano rispetto a un piano di consolidamento del mercato.
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