Economia
Tim, Poste pronta a rafforzarsi: si riapre il risiko delle TLC con Iliad in agguato
Iliad potrebbe avere qualche chance, anche se consegnare l'ex-monopolista ai francesi dopo avergli permesso di entrare in Italia sconquassando le tariffe delle telefonia mobile farebbe storcere il naso a molti...
Tim, si riapre il risiko delle TLC con Iliad in agguato
Tim sale in Borsa di oltre il 4%, spinto da una possibile partnership con Poste su gas e luce. Da inizio anno ha guadagnato circa il 24%. A guidare la crescita è, appunto, l'appeal speculativo sul passaggio di quote azionarie più del mesto ritorno al dividendo nei conti degli ultimi sei mesi dell'anno. E a guardare a Tim non c'è solo Poste che potrebbe acquisire un altro 10% da Vivendi portando così la sua quota a circa il 20%.
Iliad infatti potrebbe ancora avere qualche chance anche se consegnare l'ex-monopolista ai francesi dopo avergli permesso di entrare (dopo la fusione tra Wind e Tre) in Italia sconquassando le tariffe delle telefonia mobile farebbe storcere il naso a molti. Ma la situazione delle società di tlc in Italia non è rosea, proprio a causa delle tariffe basse. E l'entrata in Tim di Poste, forte dei suoi 2 miliardi di utile, potrebbe anche portare a nuovi scenari. Lo spera anche Pietro Labriola ad di Tim.
"Nel massimo rispetto di tutte quante le regole Antitrust è normale avere il dialogo con Iliad, con Wind, con Poste e con Fastweb perché facciamo parte di un ecosistema e quindi il confrontarsi per capire quelle che possono essere soluzioni per migliorare il nostro ritorno sull'investimento è la normalità"- ha detto Labriola dopo che Iliad si è detto favorevole al consolidamento nelle Tlc con la riduzione del numero di gestori infrastrutturati in Italia da 4 a 3.
In ogni caso il rafforzamento di Poste in Tim porterebbe a parecchie sinergie industriali. Infatti Poste Mobile che si appoggia a rete Vodafone dovrebbe passare a quella Tim anche se, ha sottolineato Labriola, "essendo Poste diventato anche un nostro azionista, dobbiamo fare estrema attenzione a tutte le tematiche legate alle parti correlate".
Le sinergie con Poste possono essere molte grazie alla capillare rete di uffici postali sparsi sul territorio italiano. "Avevamo detto in tempi non sospetti - ha detto ancora Labriola- che la nostra strategia è quella della Customer Platform, ovvero di vendere, oltre alle tlc anche assicurazioni, luce, gas. Ora abbiamo l'opportunità di avere Customer Platform anche un player come Poste con il quale creare una possibile partnership. Per fortuna, e sono tutte cose che sono partite quando Poste non era ancora azionista di Tim". Anche Equita in un report ha sottolineato che "un rafforzamento di Poste in Tim garantirebbe una governance più solida e darebbe spazio a sinergie industriali senza pregiudicare opzioni di consolidamento nel settore delle tlc".
E dunque quello che per 10 anni è stato l'azionista di maggioranza relativa, ossia Vivendi, con il 23,7%, dato che ha già venduto un 5% in Borsa, se vendesse a Poste il 10% scenderebbe a circa l'8%. Ma quanto sarebbe l'esborso per Poste? Ai prezzi attuali, secondo Equita, circa 400 milioni che potrebbero essere finanziati con la vendita dell'11% della quota di partecipazione in Anima Holding, circa 260 milioni, e risorse proprie.