Economia

Tim nel mirino di Iliad e Cvc, il colosso francese e il fondo in corsa per l'acquisizione. Che cosa c'è dietro

E se dopo Vodafone sparisse anche il marchio Tim dal mercato delle tlc in Italia? L'ipotesi non è fantascienza. Ecco perchè

di Maddalena Camera

Tim, Cvc e Iliad in corsa per l'acquisizione

E se dopo Vodafone sparisse anche il marchio Tim dal mercato delle tlc in Italia? L'ipotesi non è fantascienza. Infatti se Vodafone è già stata acquisita da Fastweb che può usare il marchio del secondo operatore mobile in Italia solo per 5 anni, se Tim finisse nelle mani di Iliad anche il marchio dell'ex-monopolista potrebbe essere cancellato dal mercato. Del resto qualcosa bolle in pentola dato che il titolo Tim è oggi in gran spolvero a Piazza Affari (+6%) dopo le indiscrezioni di un interesse oltre che di Iliad anche di Cvc per l'ingresso nell'azionariato. Nei giorni scorsi ci sarebbe stato un incontro tra gli esponenti dell'operatore francese  che fa capo al finanziere Xavier Niel e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti per valutare una possibile aggregazione. 

Allo studio ci sarebbero diverse opzioni. L'acquisizione di Tim sarebbe un colpo da maestro per Iliad entrata per ultima nel mercato italiano delle tlc mobili dove è riuscita a conquistare circa 10 milioni di utenti grazie alle sue tariffe "tutto compreso" con molti giga di traffico che, già agli esordi nel 2018, hanno provocato grattacapi agli altri operatori presenti. Del resto è da tempo che Iliad cerca di consolidare la sua presenza nel mercato italiano senza riuscirci. A fine 2023 il gruppo francese aveva presentato a Vodafone una proposta di fusione che venne poi respinta. 

Il 2025 si è aperto con Swisscom che ha completato l'acquisizione di Vodafone Italia per procedere all'unione degli asset in Italia.   E dunque Iliad, già da tempo, avrebbe spostato le sue mire verso Tim per acquisire le attività fisso e mobile mentre il fondo Cvc dovrebbe puntare agli altri asset come il Brasile, Tim Brasil che poi verrebbe venduta, mentre la parte Enterprise verrebbe integrata con Maticmind controllata dalla stessa Cvc e partecipata anche da Cdp, ossia Cassa Depositi e Prestiti che ha una partecipazione in Tim pari al 10%. Cvc, magari in collaborazione con Apax,  dovrebbe acquisire la quota ora in mano a Vivendi che vale ai prezzi correnti circa 1 miliardo ma i francesi puntano a 1,5 miliardi.   Un'operazione certamente non facile e anche triste per gli italiani dato che vedrebbe la scomparsa dell'ex-monopolista delle tlc che ha già venduto la sua rete di accesso fissa al fondo Kkr e al Mef.

Ossia al governo italiano che ora punta a una integrazione con Open Fiber. Ossia l'altro operatore di rete presente in Italia dal 2016 fortemente voluto dal governo Renzi ma che fatica a trovare un equilibrio nei conti.  Intanto, mercoledì prossimo 12 febbraio il consiglio di amministrazione di Tim esaminerà i dati preconsuntivi 2024 e alzerà il velo sul piano industriale 2025-27,  con l'ad del gruppo, Pietro Labriola, che il 13 terrà la call con gli analisti.  Oggi anche Deutsche Bank ha alzato il prezzo obiettivo su Tim da 0,32 a 0,34 euro sulle azioni ordinarie. 

Gli analisti si aspettano che i conti 2024 del gruppo facciano vedere una crescita dell'Ebitda "un po' sopra la guidance dell'anno". Da sottolineare che qualsiasi operazione di consolidamento del mercato italiano  richiede l'approvazione dell'antitrust. Ossia la stessa Autorità che, con i "rimedi" ideati dopo la fusione tra Wind e Tre per evitare che ci fossero solo tre operatori, ha consentito l'entrata sul mercato italiano dei francesi di Iliad che ora punta al consolidamento del mercato con l'acquisto di Tim.  

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