Economia

Tirreno Power, via alla reindustrializzazione delle aree non più utilizzate

Vado Ligure, dalle aree di Tirreno Power nuova energia per il futuro

E’ stato firmato oggi l’accordo che dà il via alla reindustrializzazione delle aree non più utilizzate della centrale elettrica Tirreno Power a Vado Ligure, in provincia di Savona.

L’accordo prevede l’insediamento della società Vernazza Autogru che dislocherà su circa

300 mila metri quadrati le proprie attività operative legate alla gestione di grandi opere infrastrutturali.

L’accordo è stato sottoscritto dal direttore generale di Tirreno Power Spa, Fabrizio Allegra e dall’amministratore delegato di Vernazza Autogru Srl, Diego Vernazza alla presenza del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, del Presidente della Provincia di Savona e Sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano, del Sindaco di Quiliano, Alberto Ferrando, del Prefetto Antonio Cananà e delle istituzioni locali.

Vernazza Autogru è un’azienda di respiro internazionale coinvolta nell’esecuzione di grandi opere in Italia e all’estero. Tra quelle attualmente in corso si segnalano la messa in sicurezza del Ponte Morandi a Genova, la sostituzione del ponte del TGV a Cannes. Tra quelle realizzate si segnalano gli stadi di Nizza, Lione e della Juventus e la partecipazione alla realizzazione del gasdotto South Stream in Bulgaria.

Diego Vernazza ha annunciato che oltre ai 150 dipendenti che fanno parte del Gruppo è previsto da subito un impatto positivo sul lavoro per gli interventi di ristrutturazione e costruzione che saranno realizzati, per un primo lotto, in circa 18 mesi.

Nei prossimi cinque anni Vernazza ha in previsione inoltre di assumere almeno altre 50 persone e di produrre un indotto di occupazione per almeno 160 persone.

Un altro aspetto importante è quello della formazione tecnica: nella nuova ‘cittadella Vernazza’ sarà istituito il primo centro di addestramento per operatori di mezzi per il sollevamento pesante. Saranno formati qui circa 200 giovani ogni anno, interni ed esterni all’azienda. Proprio in questi giorni è stato annunciato il nuovo bando formativo per i giovani della zona.

Questo accordo fa seguito a quello firmato alcune settimane fa da Tirreno Power con il polo savonese dell’Università di Genova grazie al quale vengono messi a disposizione spazi per aule e laboratori, permettendo all’Ateneo di trasferire all’interno del sito di Vado Ligure attività scientifiche di didattica e sperimentazione.

Tirreno Power a Vado Ligure ha in funzione una centrale per la produzione di energia elettrica alimentata a gas naturale da 800 MW e ha reso disponibili le aree precedentemente utilizzate per la produzione a carbone. I gruppi a carbone sono stati oggetto di sequestro nel 2014 e in seguito, nel 2016, l’azienda ha deciso di procedere alla loro chiusura definitiva.

A causa del sequestro circa 180 lavoratori della centrale e centinaia dell’indotto rimasero improvvisamente senza un luogo in cui lavorare. Per ridurre l’impatto sociale l’azienda avviò di concerto con i sindacati un articolato programma innovativo per il settore elettrico in Italia.

Il piano aveva l’obiettivo di offrire a tutti i lavoratori una soluzione attraverso ricollocamento, formazione, incentivazione e reindustrualizzazione del sito finalizzata a creare nuova occupazione. Con l’accordo firmato oggi Vernazza assumerà gli ultimi lavoratori della centrale che non avevano trovato una collocazione.

Dice Fabrizio Allegra direttore generale di Tirreno Power: “Oggi manteniamo un impegno e diamo il via a una nuova storia per questo territorio. L’impegno era di far rinascere posti di lavoro dalle ceneri del carbone e di trovare una soluzione per tutti i lavoratori colpiti dal sequestro. In questi due anni abbiamo valutato l’interesse dimostrato per le nostre aree da parte di oltre 50 aziende italiane ed estere in diversi settori industriali. Alla fine abbiamo scelto il progetto di Vernazza con cui abbiamo concordato la cessione delle aree disponibili.

Vernazza è un’azienda solida e competente che sa esprimere al meglio le capacità distintive di questo territorio, in cui è nata. Istituirà anche un centro di addestramento professionale: questa operazione rafforzerà la vocazione del sito alla formazione già evidenziata con l’accordo sottoscritto con l’Università di Genova.

Il progetto di Vernazza ha poi un bassissimo impatto ambientale, grandi prospettive di crescita per l’occupazione già nel breve termine e ha la potenzialità di generare una spinta propulsiva per lo sviluppo dell’indotto”.

Dice Diego Vernazza amministratore delegato di Vernazza Autogru: “Per la nostra azienda si tratta di un momento fondamentale. L'acquisto di larga parte delle aree nel sito della centrale di Vado Ligure consente a Vernazza Autogru di consolidare la propria presenza sul territorio e di crescere ancora. L'area individuata è perfetta per il nostro sviluppo che prevede attività diverse tutte legate alla gestione di grandi opere infrastrutturali. La vicinanza al porto di Vado è inoltre strategica per le attività di assemblaggio di grandi manufatti che possono poi prendere la via del mare. Qui sorgeranno officine che seguiranno l’implementazione e la manutenzione dei nostri 200 mezzi, molti dei quali ad alta tecnologia. Grazie alle strutture che costruiremo faremo nuovi corsi di formazione per future professionalità e altre importanti iniziative. Abbiamo colto un'opportunità straordinaria che ci permette di operare su un'area strategica per la provincia di Savona e per tutta la Liguria che sarà operativa in sinergia con la sede principale di Genova nell'ottica di una fase di espansione e riorganizzazione della nostra realtà aziendale. Un investimento notevole sul territorio che conferma il nostro radicamento in Liguria: siamo nati settant'anni fa a Varazze come impresa familiare e orgogliosamente siamo ancora oggi un'impresa di famiglia che ha raggiunto i 150 dipendenti e che non smette di credere nei valori, nella solidarietà e nelle persone che fanno parte del nostro gruppo”.

Commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti: “L’accordo firmato oggi rappresenta un tassello di grande importanza nel processo di riconversione industriale della Liguria, con ricadute a livello occupazionale di rilievo per l’area del savonese, su cui l’attenzione di Regione Liguria è altissima, visto che si tratta dell’unica area riconosciuta di crisi industriale complessa della regione. L’arrivo di una azienda ligure al 100% è un fattore non solo di orgoglio, ma una assicurazione per la crescita del territorio in un’ottica di attenzione al fattore ambientale. Inoltre, grazie all’accordo con l’Università di Genova, i nuovi spazi che saranno dedicati ad attività di didattica e sperimentazione potenziano l’offerta della sede universitaria di Savona, senza contare le prospettive legate all’attività formativa per diventare operatori di mezzi per il sollevamento pesante”