Economia

Tomaso Montanari e l'Università per Stranieri: cercasi nuovi iscritti per evitare il buco in bilancio

Il previsionale '25-'27 prevede un incremento di iscritti per 500 mila euro. Intanto ne spende 163 per valorizzare il brand dell'Ateneo di Siena

Tomaso Montanari e l'Università per Stranieri: cercasi nuovi iscritti per evitare il buco in bilancio

L'Università per Stranieri di Siena cerca disperatamente nuovi studenti. Anche perché a conti fatti, il numero di iscritti non è sufficiente ad evitare una previsione di conti in rosso nei prossimi anni.

Così l'ateneo promosso dal suo rettore, il professor Tomaso Montanari, in sella dal 4 ottobre del 2021 e in scadenza nel 2027, ha deciso di bandire la realizzazione di una campagna di comunicazione e promozione del brand.

La tecnica usata è quella della manifestazione di interesse per individuare gli operatori idonei ad assumersi l'onere di trasformare l'università per pochi nell'ateneo “centrale” per gli stranieri che vivono in Italia. L'intera operazione vale 163 mila euro per due anni e, considerando la necessità di avvalersi di un minimo di 2 risorse umane, il corrispettivo per ciascuno è di circa 42 mila euro l'anno. Questo importo dovrà essere decurtato delle spese di progetto ed esecuzione e, infine delle tasse. Ai professionisti che supereranno le severe selezioni, rimarranno circa 26 mila euro come retribuzione netta per una responsabilità che per l'ateneo è strategica.

Tanti contributi pubblici, poche tasse di iscrizione

A dirlo sono i numeri dell'Università: dal bilancio di previsione del 2025, alla nota illustrativa. Tra le poste attive, spiccano i contributi pubblici, pari a 14 mln, mentre i proventi, cioè le tasse degli iscritti, superano di poco gli 8 mln. Totale delle entrate: 22 mln e 899 mila euro.

Le voci di spesa

Ecco la tabella delle uscite: ci sono 15 mln di costo del personale e 9 mln alla voce costo “ricerca e didattica”, ai quali vanno aggiunti collaboratori, assegnisti, docenti a contratto e, giustamente, esperti linguistici che da soli valgono 1,8 mln. E poi ci sono i costi di gestione che superano i 6 mln, 1,1 dei quali per il sostegno agli studenti. Altre voci portano il costo dell'Università 22 mln e 399 mila euro ai quali si aggiungo le imposte che portano a meno 844 mila euro il conto totale. Per pareggiare il bilancio, come da legge, Montanari fa ricorso alla stessa cifra con l'utilizzo delle riserve di patrimonio.

Fondi Statali ridotti di 400 mila euro

Un pareggio tecnico ben in evidenza nella relazione di accompagno al documento che recita: “Il Bilancio Unico di Previsione per il 2025, e quello per il triennio 2025-2027, fanno i conti con i tagli decisi dal Governo della Repubblica al Fondo di Finanziamento dell’università pubblica, con il caricamento dell’adeguamento stipendiale Istat sui bilanci degli atenei e con il dirottamento delle risorse dei piani straordinari già annunciati, ma poi revocati. Il nostro ateneo ha perso poco meno di 400.000 euro, e se lo è visto comunicare ad anno quasi terminato”.

"Se lo Stato italiano vuole onorare l’impegno, urgente un aumento, costante e affidabile, del finanziamento"

La conclusione dà l'idea dell'aria che tira in Università: “Se lo Stato italiano vuole onorare l’impegno contratto facendo nascere, poco più di trent’anni fa, una università a statuto speciale come la nostra, è ora non solo necessario, ma urgente, un aumento, costante e affidabile, del finanziamento pubblico”. Non serve dire che di una simile volontà, non si vede in effetti traccia”.

Il sistema territoriale contribuisce per zero euro

Conclusione finale, pur avendo un bilancio in regola con la legge e dal quale si evince massima attenzione per le spese superflue, l'Università per Stranieri di Siena, non mostra nessuna capacità di monetizzare studi e ricerche ed è totalmente dipendente da fondi pubblici di settore. Non solo: tra le entrate non c'è nessuna voce che testimoni il gradimento di Enti Pubblici territoriali, come Comune di Siena, Provincia e Regione Toscana, tantomeno da soggetti privati, interessati magari a fruire delle competenze acquisite dai laureati.

Il mistero della campagna da 163 mila euro in 2 anni

E la campagna di comunicazione non è poi la soluzione ai problemi finanziari: il gettito garantito dagli studenti nel 2025 è di 8 mln e 149 mila euro, che passerà nel 2026 a 8mln e 649 mila euro e resterà tale nel 2027. Delle due l'una: all'interno dell'Università del rettore Montanari la scommessa di puntare sulla promozione dell'Ateneo è già persa; oppure, visto il bilancio, quei 163 mila euro varrebbe la pena risparmiarli. Tertium, viene in mente l'aforisma di Giulio Andreotti: “A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”.

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