Economia

Torna l'ipotesi di fusione con Renault. Borsa, il titolo Fca ingrana la quinta

 

Tornano a farsi sentire fra gli addetti ai lavori le voci di contatti sottotraccia fra Torino e Parigi per riproporre tra Fca e Renault il 'matrimonio' sfumato poco prima che iniziasse l'estate. Le due case automobilistiche, forti anche del rapporto personale che si e' creato nei mesi di trattative fra i due presidenti John Elkann e Dominique Senard, al di la' delle posizioni ufficiali, hanno sempre mantenuto un canale aperto. Ora, con i colloqui in corso fra i francesi e i loro alleati giapponesi di Nissan che vedono al centro le rispettive partecipazioni incrociate, il progetto di matrimonio e' tornato d'attualita'. Un'opzione possibile anche perche' la creazione di una holding in Olanda permetterebbe a Nissan, ostile in un primo momento al progetto di fusione, di far pesare realmente il suo attuale 15% di Renault, i cui diritti di voto sono attualmente congelati. I mercati, che hanno fin da subito 'benedetto' il progetto di fusione, sono tornati a comprare i due titoli: a termine della giornata di Borsa, Fca ha piazzato un progresso del 3,34% chiudendo a quota 11,5280 euro per azione, dopo un massimo di giornata pari a 11,6340 euro; anche Renault ha chiuso in deciso rialzo (+3,73%).

Le prove di intesa tra le due societa' si inseriscono in un contesto difficile per il settore automobilistico a livello internazionale, a partire dal rallentamento del mercato cinese. Fca, che deve buona parte dei suoi profitti al mercato Nord-americano e ai risultati della Jeep, si trova inoltre a fronteggiare i timori di un rallentamento dell'economia statunitense, che potrebbe anche sfociare in una recessione. Senza tralasciare la debolezza del mercato italiano, dove il Lingotto e' storicamente leader, e che negli ultimi trimestri ha inanellato una sfilza di segni meno. Le indiscrezioni su nuovi colloqui sull'asse Torino-Parigi si susseguono da settimane e recentemente e' toccato a Mike Manley, succeduto allo storico Ad Sergio Marchionne, aprire a nuove trattative per un'intesa che era stata ampiamente benedetta da analisti e investitori. "La logica industriale che prevaleva prima esiste ancora", ha detto in un'intervista al Financial Times. "Se le circostanze dovessero cambiare, allora forse i sogni potrebbero unirsi e le cose potrebbero accadere", e in quel caso "saremmo interessati ad avere novita' da Renault".