Economia

Truffa Crosetto, anche i miliardari possono sbagliare. Non solo Moratti, tutti i paperoni caduti nella trappola

Le vittime venivano contattate con richieste di denaro per presunti riscatti legati alla liberazione di giornalisti rapiti in Medio Oriente

di redazione economia

Maxi truffa con il nome di Crosetto: Caprotti, Del Vecchio e Tronchetti Provera tra le vittime

L'inchiesta della Procura di Milano sul gruppo di truffatori che utilizzava il nome del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per orchestrare raggiri milionari continua ad allargarsi. Dopo la denuncia di Massimo Moratti, che ha versato quasi un milione di euro, e le segnalazioni delle famiglie Aleotti (Menarini) e Beretta (multinazionale delle armi), è arrivata una quarta querela da parte della famiglia Caprotti, proprietaria di Esselunga.

Gli inquirenti ora ipotizzano un'associazione a delinquere con un modus operandi sofisticato. I truffatori utilizzavano numeri telefonici clonati, inclusi quelli dello staff del ministro Crosetto, e software avanzati per camuffare la voce e nascondere la reale origine delle chiamate. Le richieste di denaro erano giustificate dall'urgenza di salvare soldati o giornalisti in pericolo, un tema particolarmente sensibile e in grado di fare leva sulla buona fede degli imprenditori.

Tra i nomi finiti nel mirino del gruppo figurano anche Giorgio Armani, Patrizio Bertelli (Prada), Diego Della Valle (Tod's), Francesco Caltagirone, un membro della famiglia Del Vecchio (Luxottica) e Marco Tronchetti Provera (Pirelli). Tuttavia, alcuni di loro hanno confermato di essere stati contattati ma di non aver ceduto alla truffa. Tuttavia, il sospetto è che altri imprenditori abbiano versato somme ingenti senza ancora denunciarlo.

Il ministro Guido Crosetto, il cui nome è stato strumentalizzato per dare credibilità al raggiro, ha già presentato un esposto per sostituzione di persona. La Procura di Milano, guidata da Marcello Viola, potrebbe convocarlo nei prossimi giorni come persona informata sui fatti. "Ho inviato i carabinieri a casa della prima persona che mi ha avvisato e ho segnalato l'accaduto all'autorità giudiziaria e ai servizi", ha dichiarato Crosetto, sottolineando l'assurdità della vicenda. Nel frattempo, gli investigatori stanno cercando di tracciare i flussi di denaro. I pochi bonifici finora individuati sono stati trasferiti su conti esteri, tra l'Europa e Hong Kong. 

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