Economia
Trump: "Molto presto i dazi anche all'Ue". Italia, 10 mld di costi: peggio solo la Germania
Il presidente degli Usa potrebbe colpire forte il nostro Paese su moda e alimentare
Trump sta per colpire anche l'Europa, dazi in arrivo e l'Italia non sarà certo risparmiata
La guerra mondiale dei dazi è ufficialmente iniziata, Trump ha già colpito Canada, Messico e Cina e immediatamente è scattata la risposta dei rispettivi governi sui prodotti provenienti dagli Stati Uniti. Ma il tycoon non si è fermato qui, ora il prossimo obiettivo dichiarato è l'Unione europea, pesantemente attaccata dal neo presidente. "I prodotti europei - ha detto Trump - saranno molto presto colpiti dai dazi doganali. Gli europei si stanno davvero approfittando di noi, abbiamo un deficit di 300 miliardi di dollari. Non ci prendono le nostre auto o i nostri prodotti agricoli, quasi nulla e noi tutti prendiamo milioni di automobili, quantità enormi di prodotti agricoli".
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Sul timing dei dazi, Trump ha spiegato: "Non ho un calendario ma arriverà molto presto". Inoltre, ha annunciato il presidente Usa, "domani mattina (oggi, ndr) parlerò con il primo ministro Trudeau, e parlerò anche con il Messico. Mettiamo i dazi perché ci devono molti soldi, sono sicuro che pagheranno". L'Italia potrebbe pagare un prezzo molto alto, rischiano di essere colpite ben 44mila imprese italiane. I settori più esposti - stima la società di ricerche economiche Prometeia e lo riporta La Stampa - sono quelli della meccanica, sistema moda, agroalimentare e farmaceutica. Le nuove sanzioni doganali che a breve l’amministrazione Trump potrebbe comminare all’Europa, e quindi anche all’Italia, potrebbero costarci da un minimo di 4 ad un massimo di 7 miliardi di dollari in più all’anno, da 6 a 9 miliardi conteggiando i dazi applicati già nel 2023 al Made In Italy.
Altre stime però si spingono anche oltre arrivando sino a quota 10-12 miliardi. Rispetto agli altri grandi paesi europei, solo la Germania, che oggi è il primo esportatore europeo verso gli Usa, subirebbe un impatto maggiore del nostro con un aggravio stimato in 7,5/15,3 miliardi di dollari a seconda degli scenari. A Francia e Spagna sarebbe invece richiesto un onere più basso del nostro, rispettivamente pari a 2/5,5 miliardi e 1,2/2,3 miliardi di dollari.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha sottolineato anche che intende "recuperare il Canale di Panama, altrimenti succederà qualcosa di molto grosso". Lo ha detto ai giornalisti scendendo dall'aereo che lo riportava a Washington da Mar-a-Lago, mentre il suo segretario di Stato, Marco Rubio, è in visita ufficiale proprio a Panama.