Economia
Twitter, Google e Walt Disney si sfilano dalla corsa per acquistarlo.Titolo ko

Secondo le indiscrezioni, i colossi Google e Walt Disney non sarebbero interessati ad acquistare Twitter. Restano in corsa solo Salesforce e Apple
Twitter smette di cinguettare in Borsa, a Wall Street. Le voci di una prossima acquisizione da parte di Salesforce, Google o Walt Disney hanno fatto bene al titolo Twitter, che dai 14 dollari per azione toccati attorno al 10 giugno scorso è risalita ieri sera sino a quasi 25 dollari per azione, con un impressionante +78,5% che non è in alcun modo giustificato dai risultati del gruppo del canarino azzurro. Ma chi troppo rapidamente cade, rischia di cadere altrettanto rapidamente a Wall Street e così oggi il titolo apre in caduta del 16% a 20,9 dollari.
A questi livelli Twitter capitalizza 17,6 miliardi di dollari, ma resta ben distante non solo dai 69 dollari per azione toccati a inizio 2014, prima di iniziare la discesa, ma anche dal massimo degli ultimi dodici mesi di 31,87 dollari a fine ottobre 2014. A generare la violenta reazione negativa del titolo è stata l’indiscrezione, rilanciata dal sito Recode, secondo cui Alphaville (la holding che controlla Google), dopo aver assoldato Lazard il mese scorso per valutare l’operazione avrebbe deciso di non presentare alcuna offerta, così come è improbabile che possa farsi avanti Apple, pure indicata tra i potenziali pretendenti di Twitter.
A questo punto resterebbero in corsa in due, Salesforce o Walt Disney, ma sempre secondo Recode anche il colosso multimediale americano, che pure aveva esaminato il dossier nelle scorse settimane, avrebbe deciso per ora di non avanzare alcuna offerta, di fatto lasciando campo libero a Salesforce, società specializzata in servizi marketing in cloud, per una possibile acquisizione. Saleseforce dal canto suo non ha voluto finora commentare le indiscrezioni, che hanno fatto perdere terreno al titolo in Borsa. Il suo numero uno, Marc Benioff, in una intervista alla Cnbc, ha risposto in modo sibillino alle domande del giornalista televisivo Jim “Mad Money” Cramer al riguardo.
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