Economia

UBI Banca presenta lo studio sulle RSA

“Residenze Sanitarie Assistenziali, alla ricerca di un modello sostenibile”, una risposta all'evoluzione socio-demografica

Nella suggestiva cornice della Basilica di S. Ambrogio a Milano è stato presentato oggi lo  studio promosso da UBI Banca sul  settore delle RSA e delle relative strategie di gestione mirate a rispondere all'aumento consistente degli anziani non autosufficienti. In un contesto attuale di carenza di strutture, si prospettano scenari futuri analizzando sostenibilità economica, investimenti immobiliari e quadro normativo di riferimento.

Invecchiamento progressivo della popolazione, aumento degli over 65, incremento delle persone affette da malattie croniche in un contesto nazionale in cui le strutture dedicate agli anziani non autosufficienti sono carenti. Parte da queste premesse il rapporto sulle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) elaborato da UBI Banca con il supporto di Duff & Phepls REAG e Legance - Avvocati Associati, due partner di rilievo nel settore real estate e legale. L’analisi, oltre a fotografare la situazione attuale del settore, si concentra sugli scenari futuri e pone interrogativi soprattutto ai protagonisti del settore sanitario, finanziario, immobiliare, assicurativo e non profit, ovvero agli attori principalmente interessati allo sviluppo e ai modelli di gestione delle realtà assistenziali.

La popolazione al di sopra dei 65 anni, attualmente rappresentata da 13,6 milioni di persone, raggiungerà i 17,8 milioni nel 2035, con un incremento del 31 per cento. Nello scenario più ottimistico, con il 75 per cento degli anziani non autosufficienti assistiti nelle RSA, saranno necessari oltre 200 mila nuovi posti letto. Calcolando un investimento medio per posto letto di 70 mila euro, entro il 2035 si prevede un investimento complessivo di circa 14 miliardi di euro. Ciò nell’ipotesi che, come oggi, un quarto degli anziani non autosufficienti con deficit cognitivi acuti siano assistiti in casa. Se questa aliquota dovesse azzerarsi, l’importo complessivo degli investimenti necessari per la creazione di nuovi posti letto nelle RSA salirebbe ad oltre 20 miliardi di euro.

Ma chi dovrebbe attivare questi investimenti?

Oggi il ruolo del settore pubblico nel settore delle RSA è marginale rispetto a quello del settore privato, che si compone di società profit e organizzazioni non profit.

L’analisi economico-finanziaria realizzata da UBI Banca su un campione di aziende appartenenti al primo comparto ha evidenziato che la redditività delle strutture cresce all’aumentare del fatturato, grazie alle maggiori economie di scala conseguibili quando le dimensioni crescono. Questo fattore sta spingendo il settore profit verso una dimensione media sempre più elevata e al progressivo abbandono dei complessi più piccoli. Per la stessa ragione, anche gli investimenti futuri tenderanno a essere concentrati su strutture con almeno 100 posti letto. Per quanto riguarda il settore non profit, posto che la redditività risulta, per definizione, inferiore a quella del settore profit, il problema evidenziato dall’analisi riguarda l’adeguatezza della redditività delle strutture esistenti, non solo per mantenerle in piena efficienza ma anche per generare le risorse investibili in nuovi progetti.

“Tra gli elementi chiave per valutare ipotesi di finanziamento alle RSA – spiega Marco Mandelli, Responsabile della divisione Corporate & Investment Banking di UBI Banca - assumono particolare importanza le perfomance delle strutture. In particolare, vengono analizzate le performance storiche (Fatturato e Ebitda) e il relativo tasso di riempimento. Dal 2017 a oggi la Divisione CIB di UBI Banca ha erogato nel settore di riferimento circa 110 milioni di euro di finanziamenti di cui circa il 65 per cento per acquisto o sviluppo di RSA accreditate o convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale. Il 74 per cento circa degli affidamenti è stato concesso a investitori istituzionali tramite fondi immobiliari appositamente creati. Circa l’80 per cento degli asset finanziati è localizzato al Centro Nord. La crescita in questo settore è palese così come lo è la volontà di un istituto di credito come il nostro di finanziare progetti di sviluppo e di crescita”.

Marco Mandelli, intervistato da Affaritaliani.it ha inoltre aggiunto: "Riteniamo che le RSA possano essere un'ambito di business per noi interessante che richiederà nei prossimi anni ingentissimi investimenti da parte di tutti gli operatori del settore. C'è una grande esigenza di posti letto e noi crediamo che come Banca possiamo giocare un ruolo importante".

Video- Mandelli, UBI Banca:" RSA, possiamo giocare un ruolo importante"

“I cambiamenti socio-demografici nazionali stanno condizionando l’aumento di una domanda abitativa attenta alla qualità, all’efficienza dei servizi e all’assistenza per la salute”, afferma invece Paola Ricciardi, Country Managing Director, Duff & Phelps REAG. “L’aumento dell’età media e del numero di abitanti over 65 anni, in particolare, sta evidenziando la crescente richiesta di strutture socio-assistenziali dedicate alla fascia di popolazione “Senior”. Dal punto di vista immobiliare questi fenomeni sociali si traducono nell’interesse verso i mercati alternativi, nei quali sono incluse le Residenze Sanitarie Assistenziali. L’attrattività di questa asset class è sostenuta, sia dal crescente volume di investimenti di tipo corporate registrati negli ultimi anni, che da variabili di investimento a basso rischio”.

Il punto di vista immobiliare è inoltre testimoniato da Jacopo Palermo, Direttore Generale di Immobiliare Percassi,  che ai microfoni di Affaritaliani.it ha commentato: "Il tema è caldo perchè le dinamiche demografiche spingono verso questo  asset class. Noi ci stiamo orientando verso la parte non medicalizzata. Confidiamo molto in questo asset class per il profilo degli investitori e per le dinamiche demografiche che abbiamo citato, crediamo sia un prodotto immobiliare coerente e di ottime prospettive".

Palermo, Immobiliare Percassi:" RSA, confidiamo molto in questo asset class"

 

Dal punto di vista normativo, stando al contributo di Legance – Avvocati Associati, la situazione italiana appare più complessa rispetto a quanto accade in altri Paesi europei, che hanno sviluppato diverse strategie di gestione dei sistemi sanitari mirate a rispondere all’evoluzione socio-demografica del vecchio continente. In Francia, Spagna e Germania, protagonisti del mercato europeo, lo stato centrale delega alle regioni o agli stati federali l’erogazione dei servizi di assistenza agli anziani non autosufficienti. In Italia il quadro legislativo è più complesso: la normativa di riferimento è suddivisa tra normativa di rango statale e normativa regionale. La normativa statale contiene una disciplina di carattere generale relativa a requisiti minimi, accreditamento al SSN, disciplina dei fondi statali (Fondo Nazionale per le Politiche Sociali), esercizio dei poteri sostitutivi dello Stato in caso di inadempienza delle Regioni; la normativa statale definisce, inoltre, il ruolo degli enti locali coinvolti (Regioni, Province, Comuni). La normativa regionale disciplina eventuali requisiti qualitativi di dettaglio aggiuntivi rispetto alla normativa statale, e integra la disciplina di carattere autorizzativo.

“Gli operatori investitori attivi nel settore delle RSA – commenta Monica Colombera, senior partner di Legance – Avvocati Associati - devono tener conto della disciplina peculiare di carattere regionale che completa le regole di carattere generale. Considerate le esigenze delle utenze è ragionevole che le regioni adottino ulteriori politiche di sostegno alle RSA”.

Il punto di vista delle assicurazioni è introdotto da Salvatore Ciccarello, Direttore Generale  di Cattolica Immobiliare che, intervistato da Affaritaliani.it ha dichiarato: "Un'assicurazione ha un'esigenza di investimento finanziario perciò il mondo delle RSA rappresenta un'opportunità di investimento che garantisce stabilità a lungo termine. inoltre per un'assicurazione ci sono  le potenziali  sinergie con il mondo dei servizi rivolte alla fragilità e a tutta quella parte della popolazione che sempre più ha bisogno di servizi adeguati nel settore socio-sanitario. Un'assicurazione può fornire un grande supporto a questo mercato". 

 

Video- Ciccarello, Cattolica Immobiliare" RSA, possiamo fornire un grande supporto"

 

Il punto di vista delle onlus è invece riportato da Matteo Tempia Valenta, Direttore  di Anteo Cooperativa Sociale  Onlus, che ad Affaritaliani.it ha aggiunto : "La principale sfida è la sostenibilità del modello di cui stiamo discutendo oggi, cioè l'intervento degli investitori, delle banche e dei gestori.Il settore si sta molto complicando. E' necessario trovare un equilibrio che oggi non è così facile da trovare.  Sono stati stimati 14 miliardi all'anno di potenziali nuovi  investimenti, ma è una cifra senz'altro sottostimata". 

Video-Tempia, Anteo Onlus:" La principale sfida é la sostenibilità"