Economia

Ubi, tutte le contraddizioni di Parvus. Le mosse che non tornano in Procura

di Fabio Pavesi

Parvus, il re è nudo? Tutti i misteri e le anomalie del primo socio all'8% circa di Ubi Banca

Volenti o nolenti, tempo poche settimane e si squarcerà inevitabilmente il velo che accompagna da tempo il fondo Parvus e quella quota di oltre l’8% che ne fanno oggi il primo azionista di Ubi Banca. Con il lancio dell’Ops di Intesa ci sarà tempo fino al 28 luglio per decidere se aderire o meno all’offerta consegnando i titoli Ubi in cambio di azioni Intesa. E qui le ombre, su cui stanno indagando sia la Consob che la Procura di Milano, sui reali detentori delle azioni in possesso del fondo londinese-caymano gestito dal finanziere Edoardo Mercadante si dissolveranno gioco forza. 

Se le azioni verranno consegnate allora il fondo finirà per comportarsi come un normale investitore istituzionale. Un normale fondo d’investimento che raccoglie denaro dai clienti, investe su asset generando (si spera quando le cose vanno bene) rendimenti a favore dei sottoscrittori. E qui la logica finanziaria vuole che Mercadante faccia l’unica cosa sensata per sé e i suoi clienti e cioè aderisca all’offerta. 

Come rifiutare un premio del 28% sui corsi delle azioni Ubi? Azioni che, da quando Mercadante è entrato per la prima volta in Ubi con un equity swap sul 5,09% del capitale nel novembre del 2017, non hanno dato grandi ritorni. Al contrario. In quei quasi tre anni in cui Mercadante ha scommesso “lungo” sul titolo, le azioni sono sempre andate all’indietro. Valevano circa 4 euro quando Mercadante prese posizione sul titolo, erano arrivate a toccare un minimo di 2,1 euro l’estate scorsa per recuperare a 3,3 euro il giorno prima dell’offerta di Intesa. Non certo un affare per Parvus e i suoi investitori. 

intesa sanpaolo 05
 

Se oggi non consegnasse i titoli si troverebbe con una smaccata minusvalenza, rinunciando per sempre a un premio del 28% che Intesa ha offerto a febbraio. In caso di insuccesso dell’operazione gli analisti concordano sul fatto che Ubi, rimasta sola, vedrebbe le sue quotazioni sgonfiarsi automaticamente di quel premio. Vuol dire che in caso di fallimento il titolo Ubi cadrebbe verosimilmente in borsa dai 2,89 euro attuali a poco più di 2 euro.

Tra l’altro nell’unica dichiarazione pubblica, rilasciata nel pieno della tempesta abbattutasi sul fondo, Mercadante afferma non solo di non conoscere gli altri soci forti di Ubi, ma di avere come clienti investitori per lo più statunitensi come fondazioni e Università che sono investitori “long only, cioè che puntano solo ai rialzi evitando scommesse ribassiste. 

E qui balza agli occhi la prima contraddizione. Il fondo Parvus opera spesso invece come fondo ribassista. La dimostrazione sono le cosiddette posizioni “corte” che Parvus tiene su molti titoli. Tra gli italiani il fondo ha scommesso di recente al ribasso su Brunello Cucinelli e in passato su titoli come Yoox e Mps. 

(Segue...)