Economia

Unicredit-Bpm: "Un passo verso il terzo polo bancario europeo. Così si rafforza la competitività internazionale"

di Rosa Nasti

Orcel non poteva rimanere indifferente alle recenti mosse di Banco Bpm, che ha già spostato le pedine su Anima e Mps. L'analisi di Giuseppe Carteni, partner dello studio legale LEAD e Francesco Dagnino, socio fondatore dello studio legale LEXIA

La mossa di Orcel su Banco Bpm: "Se vogliamo un sistema bancario competitivo ben venga"

Piazza Gae Aulenti ha lanciato, con un tempismo sorprendente, un’offerta pubblica di scambio (OPS) su Banco Bpm, una mossa audace, quanto inaspettata, che potrebbe riscrivere le regole del gioco nel panorama bancario italiano. L'operazione mette a rischio la creazione del tanto agognato terzo polo bancario italiano, un destino che sembrava già scritto per Banco Bpm, Bper e Mps.

Eppure Andrea Orcel, da sempre di larghe vedute, sembra puntare anch’egli al terzo polo ma con una prospettiva più europea che italiana. Del resto, questo è l’ennesimo colpaccio del Ceo di Unicredit dopo l’operazione su Commerzbank, dove però, per ora, ha le mani legate dalla Germania e dalle imminenti elezioni di febbraio. Nonostante ciò, Orcel minimizza e dopo l’annuncio dell’Ops,  dice di non credere "che l’operazione sia stata una sorpresa, né per Commerzbank né per Banco Bpm”, quasi a voler ridimensionare l’effetto della mossa.

Tuttavia, UniCredit non poteva rimanere indifferente alle recenti mosse di Banco Bpm, che ha già spostato le pedine su Anima e Mps, attirando inevitabilmente l’interesse della banca di Piazza Gae Aulenti. Giuseppe Carteni, partner dello studio legale LEAD, ha commentato l’operazione ad Affaritaliani.it: “È tutto relativo! Tutti i commenti che si sono susseguiti in queste ore possono essere condivisi, dipende dal punto di vista da cui guardiamo l’operazione. Se la visione è prettamente domestica, UniCredit è già la seconda banca italiana per capitalizzazione, quindi l’operazione avrebbe un senso limitato, se la prospettiva è europea, allora arrivare ad avere il terzo polo bancario europeo mi pare abbia molto senso e dovremmo esserne particolarmente soddisfatti, se la guardiamo a livello internazionale, vuol dire che stiamo andando nella direzione giusta, quindi ottima mossa. 

Carteni ha poi aggiunto: “L’Europa, come ha recentemente detto la Bce, ha bisogno di Banche  dimensionalmente in grado di gestire finanziamenti transfrontalieri al servizio di grandi gruppi internazionali.  Solo JP Morgan capitalizza circa 700 miliardi di dollari, quanto le prime sette banche europee messe insieme, quindi, se vogliamo un sistema bancario potenzialmente competitivo a livello internazionale, non solo ben venga l’operazione UniCredit BPM, ma anche l’aggregazione con Commerzbank. Da un punto di vista politico vedremo se e in che modo vi sarà un intervento, anche se, personalmente, lascerei al mercato.”

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Nel frattempo, dal governo sono emersi non pochi malumori. Matteo Salvini si è espresso duramente, scagliandosi contro le “concentrazioni e i monopoli”. Il vicepremier ha dichiarato: “Ormai di italiano ha poco e niente: è una banca straniera.” Ma può davvero Unicredit aspirare a diventare la terza banca europea per capitalizzazione? Francesco Dagnino, socio fondatore dello studio legale LEXIA, ha spiegato ad Affaritaliani.it che: "può, ma il successo dipenderà dall'integrazione efficace di Banco Bpm, dalla generazione di sinergie previste e dal contesto di mercato. L’OPS è un passo strategico, ma la concorrenza resta significativa”.

Sul mercato, però, la reazione è stata tutt'altro che chiara: Banco Bpm ha registrato un’impennata del 6%, salendo a 6,73 euro, mentre UniCredit ha subito una flessione del 3,75%, scendendo a 36,56 euro. Allora quali reali ripercussioni possiamo aspettarci per ora? Dagnino ha concluso: “L’operazione rafforza la leadership di Unicredit in Italia, mira a sinergie operative ed economie di scala e contribuisce alla strategia di crescita europea. Sul mercato potrebbe stimolare ulteriori fusioni e acquisizioni nel settore bancario, consolidando Unicredit come player centrale".