Economia
UniCredit, la cura Mustier sui costi spinge gli utili: profitti +40% a 1,9 mld
La banca svaluta ancora la partecipazione nel Fondo Atlante per 135 milioni di euro. Boom in Borsa dopo i conti
Corrono i profitti di Unicredit che ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 1,9 miliardi di euro, in crescita del 40,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Escludendo l'impatto della cessione di Bank Pekao, l'utile dell'istituto nei primi sei mesi dell'anno sarebbe di 2,2 miliardi di euro. Numeri che hanno messo le ali al titolo a Piazza Affari, dove le azioni guadagnano il 4,6% a 17,4 euro nella prima parte della mattinata.
Nel solo secondo trimestre, l'utile è salito a 945 milioni (+4,2%), mentre escludendo l'impatto della cessione di Bank Pekao l'utile del periodo sarebbe di 1,3 miliardi di euro. Per quanto riguarda gli altri principali dati di bilancio, nel semestre i ricavi sono stati pari a 9,7 miliardi di euro (-2,5% rispetto ai primi sei mesi del 2016). Grande attenzione, specifica una nota del gruppo, e' stata riservata ai costi operativi, in ribasso a 5,7 miliardi (-3,6% rispetto al primo semestre del 2016); mentre il rapporto costi/ricavi sono in miglioramento al 56,6% dal 59,8% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno.
Nel campo dell'attività operativa, i crediti alla clientela hanno raggiunto i 420,7 miliardi nel secondo trimestre (+0,3% trimestre su trimestre), la raccolta della clientela ha totalizzato 394,9 miliardi (+0,8%). Le rettifiche sui crediti sono in calo a 1,2 miliardi di euro (-24,9% semestre su smestre). Tutte le divisioni hanno registrato una performance positiva a livello operativo, spiega l'istituto in una nota. Le maggiori contribuzioni nel trimestre sono arrivate da Cee (utile 0,495 mld), Cib (0,398 mld) e Commercial Banking Italy (0,328 mld).
Guardando ai coefficienti patrimoniali, il Cet1 ratio fully loaded è pari al 12,80% nel secondo trimestre dell'anno, in miglioramento di 135 punti base rispetto al primo trimestre del 2017 grazie al beneficio di 72 punti base dalla cessione di Pekao completata nel trimestre. Ulteriori 84 punti base, sottolinea la nota, sono stati generati a luglio grazie alla cessione di Pioneer che influira' positivamente sul Cet1 del terzo trimestre.
Nel secondo trimestre, poi, è proseguito il programma di riduzione delle filiali con la chiusura di 464 sportelli da dicembre 2015, ossia il 49% delle 9.447 in chiusura programmata, target al 2019. La chiusura di ulteriori 186 filiali e' pianificata entro fine 2017, in anticipo rispetto al piano nell'Europa occidentale; in Italia sono state realizzate 90 chiusure in luglio. Nel secondo trimestre, inoltre, l'organico del gruppo si e' ridotto di 1.135 unita', portando il totale a 6.000 dal dicembre 2015, pari al 42% della riduzione pianificata della forza lavoro entro il 2019. Infine, sempre nel secondo semestre, Unicredit ha svalutato di 135 milioni la restante quota nel fondo Atlante.