Economia
UniCredit lancia il bond perpetuo da un miliardo che rende il 7,5%
Collocata da UniCredit un'emissione di strumenti Additional Tier 1, perpetua e richiamabile da giugno 2026 destinata ad investitori istituzionali per un totale di 1 miliardo di euro. "Unicredit - si legge in una nota - ha deciso di procedere con l'operazione allo scopo di continuare a rafforzare la propria base di capitale sfruttando la positiva finestra di mercato".
Gli strumenti di tipologia Additional Tier 1 contribuiranno a rafforzare il Tier 1 Ratio per circa 27 punti base e sono parte del Piano di funding di Unicredit per il 2019. A fronte di una domanda che si e' avvicinata a quota 5 miliardi con oltre 300 investitori istituzionali interessati, Unicredit ha potuto abbassare la guidance inizialmente fissata in area 8%. L'importo dell'operazione e' stato pari a 1 miliardo di euro e la cedola e' stata fissata al 7,50% fino a giugno 2026 senza pagare quindi un premio di emissione rispetto ai livelli di secondario.
"Questo rappresenta un restringimento di 50 punti base rispetto alla guidance iniziale di prezzo - si osserva nel comuninicato - uno dei piu' consistenti per questa tipologia di strumenti At1". I titoli sono stati distribuiti a diverse categorie di investitori istituzionali quali fondi (90%), banche/private banks (7%) e assicurazioni (3%). La domanda e' pervenuta principalmente da UK (65%), Italia (9%), Francia (6%) e US offshore (4%).
Un perpetual bond è uno strumento d'investimento "ibrido": un po' obbligazione, un po' azione. Si tratta di un prestito senza scadenza e quindi senza rimborso (e dal punto di vista di scadenza e rimborso assomiglia alle azioni), ma che assicura il pagamento di un tasso d'interesse (come le obbligazioni) fisso, a tempo indeterminato, in genere più alto della media del mercato.
Il pagamento di interessi, in verità, non è perpetuo perché le solite clausole scritte in piccolo stabiliscono che l'emittente può unilateralmente decidere di rimborsarlo, cosa che in genere fa dopo un certo periodo di tempo. In caso di fallimento dell'emittente, il prestito irredimibile ha rischi superiori a quello di altri debiti perché la legislazione lo considera un debito subordinato, stabilendo che sia rimborsato solo dopo che sono stati soddisfatti tutti gli altri creditori (ma comunque – magra consolazione – prima degli azionisti).
Il trigger del 5,125% sul Common Equity Tier1 (CET1) prevede che, qualora il coefficiente Cet1 del Gruppo o di Unicredit Spa scenda al di sotto di tale soglia, il valore nominale dei titoli sara' ridotto temporaneamente dell'importo necessario a ripristinarne il livello, tenendo conto anche degli altri strumenti con caratteristiche similari e stesso livello di subordinazione. I titoli sono perpetui e possono essere richiamati dall'emittente, soggetto al rispetto dei requisiti regolamentari applicabili, il 3 giugno 2026 e successivamente ad ogni data di pagamento cedola.
La cedola a tasso fisso riconosciuta fino a giugno 2026 e' pari a 7,50% all'anno pagata su base semestrale. Credit Agricole CIB, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs International, Ing e Unicredit Bank AG hanno curato il collocamento ricoprendo il ruolo di joint bookrunner. I titoli hanno un rating di 'B+' assegnato da Fitch.