Economia
Unicredit da record, nei primi nove mesi l'utile sale a 7,7 miliardi. Commerzbank chiede alla Bce l'ok per la seconda tranche buyback da 400 mln
Unicredit continua a brillare: nei primi nove mesi dell'anno l'utile netto è di 7,7 miliardi di euro, in rialzo del 16% rispetto al 2023
Unicredit corre nei primi nove mesi dell'anno. Orcel: "Con Commerzbank complementari in Germania"
Unicredit mette a segno risultati record e il titolo sale in Borsa: in apertura segna un rialzo del 2,89%. Nei primi nove mesi l'utile netto è di 7,7 miliardi di euro, in rialzo del 16% rispetto al pari periodo dello scorso anno. Nel terzo trimestre l'utile è di 2,5 miliardi in rialzo dell'8% e sopra le stime che indicavano 2,2 miliardi. E' il quindicesimo trimestre consecutivo di crescita. La crescita dei ricavi netti è del 2,6% anno su anno nel terzo trimestre, sostenuta da commissioni per 1,9 miliardi, in rialzo del 8,5% rispetto all'anno precedente grazie all'attività della clientela, e da un margine di interesse resiliente pari a 3,6 miliardi di euro.
"Tutte le nostre regioni stanno contribuendo al nostro successo, beneficiando a loro volta della partecipazione ad un gruppo più ampio", sottolinea il ceo di Unicredit, Andrea Orcel. La banca ora inaugura "la nuova fase del piano" e "dopo il successo della nostra trasformazione, abbiamo ancora davanti - si legge nella nota sui conti - una crescita sostenibile di qualità". Nel dettaglio della trimestrale il Cet1 ratio al 16,1% "è sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente nonostante l'impatto degli investimenti strategici, grazie ad una generazione organica di capitale pari a 3,5 miliardi che fissa un altro record trimestrale", aggiunge Orcel.
I costi si sono ridotti ulteriormente nel terzo trimestre anno su anno, portando il rapporto costi/ricavi al di sotto del 37% nei 9 mesi E' confermata l'"eccellente" qualità degli attivi con un costo del rischio pari a 15 punti base nel terzo trimestre mantenendo circa 1,7 miliardi di overlay (cuscinetto ndr). L'accantonamento per la distribuzione nei 9 mesi è pari a 7,7 miliardi, ovvero il 100% dell'utile netto. L'acconto dividendo per cassa è di circa 1,4 miliardi , ovvero 92,61 euro/cent dividendo per azione, in aggiunta al riacquisto di azioni proprie di circa 1,7 miliardi già in fase di esecuzione, entrambi a valere sui risultati del 2024. In merito alle esposizioni sovrane detenute dal gruppo al 30 settembre 2024, il valore di bilancio delle esposizioni della specie rappresentate da 'titoli di debito' ammonta a 117.779 milioni di euro (di cui 113.441 milioni classificati nel portafoglio bancario), oltre iI 77% del quale concentrato su otto Paesi. L'Italia, con 42.096 milioni, rappresenta una quota pari a circa il 36% del totale
"La nostra priorità su base quotidiana resta comunque l'impegno ad accelerare la nostra indiscussa leadership nel settore e a raggiungere le nostre ambizioni di crescita organica". Lo dice nella nota sui conti il ceo di Unicredit, Andrea Orcel. "Siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo conseguito per i nostri clienti, per le nostre comunità e per i nostri azionisti, e le nostre persone non perderanno la determinazione a conseguire risultati eccellenti per tutti i nostri stakeholders", aggiunge Orcel. "Durante il trimestre, abbiamo impiegato parte del nostro capitale in eccesso e abbiamo fatto un investimento in Commerzbank che potrebbe o meno, infine, condurre ad una combinazione completa". Lo sottolinea nella nota sui conti, il ceo di Unicredit, Andrea Orcel.
"Questo è in linea con il nostro approccio disciplinato verso le opzioni inorganiche, che continuiamo a valutare secondo criteri finanziari stringenti, mantenendo al contempo opzionalità per il futuro", aggiunge Orcel. "Unicredit e Commerzbank sono altamente complementari" in Germania, "con bassi rischi di concentrazione, e una potenziale combinazione potrebbe aumentare il livello di servizio". Lo scrive Unicredit nelle slide predisposte per la call con gli analisti. La quota di mercato corporate è al 4,7% per Commerzbank contro il 4,3% di Unicredit. I prestiti Mittlestand sono a 60 miliardi di euro per il gruppo tedesco contro i 55 miliardi di euro della banca italiana.
Commerzbank chiede a Bce ok per seconda tranche buyback da 400 mln
Dopo il via libera alla prima tranche del buyback per 600 milioni di euro, Commerzbank ha richiesto alla Bce e all'Agenzia finanziaria tedesca la richiesta di approvazione per una seconda tranche fino a 400 milioni di euro. Richiesta fatta, precisa la banca, sulla base dei risultati del terzo trimestre. Ed è la stessa Bettina Orlopp, ceo di Commerzbank, a spiegare come la banca ritenga di "avere un grande potenziale di crescita, in particolare nell'asset management e nel wealth management", così come "nel settore dei prestiti, vogliamo continuare a crescere nel settore Mittelstand". L’obiettivo è di "aumentare ulteriormente la redditività della banca nei prossimi anni e creare un valore sostenibile per i nostri azionisti" e per questo "stiamo lavorando intensamente per migliorare la nostra strategia per i prossimi anni". Commerzbank, quindi, migliorerà la redditività "oltre i piani originari" e "questo ci permetterà di restituire ancora più capitale ai nostri azionisti nei prossimi anni".