Economia

Usa-Cina, scattano altri dazi. Ma le Borse scommettono su accordo in extremis

L'aumento dei dazi americani dal 10 al 25% su prodotti cinesi per 200 miliardi di dollari e' scattato, ma i negoziati vanno avanti e i mercati sembrano credere a un accordo. Per questo le Borse europee, ieri tenute in scacco dal braccio di ferro tra Pechino e Washington, si sono accodate agli aumenti dell'Asia e hanno aperto positive: Parigi +0,9%, nonostante il calo della produzione industriale di marzo, Francoforte +1,05%, dopo l'allargamento del surplus di bilancia commerciale della Germania a marzo, e Madrid +0,8%. Sale dello 0,6% Londra.

Anche Piazza Affari, tra le peggiori alla vigilia, prende fiato e apre a +1%, con lo spread in calo a 270 punti, dai 272 della chiusura di ieri. Tra i titoli, ritrovano quota il comparto tecnologico (St +3,11%) e del lusso, penalizzati dal tema dazi nei giorni scorsi: Salvatore Ferragamo (+3,45%) e' in accelerazione cosi' come Moncler (+2,08%), sostenuta anche dal +14% dei ricavi comunicato ieri. Rimbalza Banco Bpm (+1,35%), dopo avere ceduto ieri piu' dell'8% dopo i conti e scatta Unipol (+3,22%), dopo i dati di bilancio positivi. Piu' deboli le utility.

Ancora poco mossi i future del petrolio, che per il momento sono in aumento dopo i ribassi di ieri (Wti a luglio +0,63%, Brent +0,51%). Sul fronte dei cambi, l'euro e' sopra quota 1,12 dollari, a 1,1225 (1,1193 la chiusura di ieri). La moneta unica vale 123,219 yen (122,91 ieri). A Piazza Affari le migliori sono Unipolsai (+3,81%) e appunto Unipol, che ha chiuso il primo trimestre 2019 con un utile netto consolidato in crescita del 10,9% a 184 milioni, rispetto al risultato normalizzato e a perimetro omogeneo di 166 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Prosegue sulla via dei rialzi imboccata ieri Leonardo (+1,7%), sostenuta anche dal fatto che Deutsche Bank e JpMorgan hanno alzato il target price.

Recupera anche Azimut (+2,78%), ieri penalizzata dalle vendite dopo i conti comunque positivi. Il titolo sale dell'80% circa da inizio anno e si conferma tra i migliori della Borsa milanese. Unico titolo in discesa sul Ftse Mib e' Bper Banca (-1,77%), dopo i conti che hanno lasciato freddi gli investitori. Fuori dal listino principale, Nexi, che e' scambiata a 8,199 euro per azione, ancora sotto il prezzo dell'Ipo di 9 euro, sale dell'1,22% dopo che Moody's ha alzato il corporate family rating a "Ba3".

Corre Fincantieri (+5,19%) all'indomani della trimestrale, mentre in coda si trovano Equita (-5,33%), dopo i conti, e Tod's (-4,05%), che ha archiviato il primo trimestre con vendite in calo. Questo sembra pesare piu' del ritorno alla crescita dei ricavi retail, cosa che l'amministratore delegato Diego Della Valle ha definito "un segnale positivo che conferma la correttezza delle scelte strategiche fatte".