Economia
Usa, l’economia a gonfie vele. A ottobre creati 150000 nuovi posti di lavoro
Crescita ma con rallentamento morbido, l’obiettivo di Powell per non alzare i tassi
Usa, l'economia americana a gonfie vele
Nonostante la campagna per le prossime elezioni del 2024 si sia già informalmente aperta, nonostante l’impegno a fianco di Ucraina e Israele, nonostante i tassi di interesse in rialzo l’economia americana continua, senza sosta, a creare posti di lavoro. Nel terzo trimestre infatti l’economia statunitense ha mantenuto un ritmo alto, il più forte dal 2021 con un tasso di disoccupazione basso e tanti nuovi posti di lavoro. Gli economisti, imperterriti continuano a prevedere un possibile frenata, che ancora non si vede. Un dato certo, secondo il “Bureau of Labor Statistics”, è che nel mese di ottobre i nuovi posti di lavoro hanno raggiunto la considerevole cifra di 150000 unità. Un po’ meno dei 180000 previsti ma sempre un trend robusto. Il Dipartimento ha motivato questo obiettivo non raggiunto a causa delle sei settimane di sciopero di oltre 50000 lavoratori che hanno interessato le tre grandi Big dell’auto di Detroit :GM,Ford e Stellantis.
Usa, occupazione aumentata nella sanità, pubblica amministrazione e assistenza sociale
Nel comunicato ufficiale si legge che “L’occupazione è aumentata nei settori della sanità, della pubblica amministrazione e dell’assistenza sociale. Mentre è diminuito nel settore manifatturiero a causa degli scioperi. L'occupazione nel settore manifatturiero è diminuita di 35.000 unità in ottobre, praticamente quasi tutte riferenti al settore auto e componenti”. Quasi inesistente la non occupazione, dato che il tasso di disoccupazione è attestato in maniera fisiologica al 3,9% . Da ben 24 mesi è al di sotto del 4%, che rappresenta il miglior risultato da ben 60 anni. In ogni caso il lieve rallentamento dell’occupazione è un indicatore positivo per la Fed di Jerome Powell che continua a ripetere di volere una sorta di recessione morbida per l’economia americana. Quindi, secondo Powell, è necessario che la tendenza al lieve raffreddamento continui per evitare nuovi rialzi dei tassi di interesse. Per questo il Presidente della Fed ha sottolineato che "Il mercato del lavoro rimane vivace, ma le condizioni di domanda e offerta continuano a bilanciarsi meglio. La forte creazione di posti di lavoro è stata accompagnata da un aumento dell’offerta di lavoratori: il tasso di attività è aumentato dalla fine dello scorso anno, soprattutto quello delle persone tra i 25 e 54 anni, e l’immigrazione ha recuperato i livelli precedenti alla pandemia. La crescita dei salari nominali ha mostrato alcuni segnali di moderazione e le opportunità di lavoro sono diminuite finora quest’anno. Sebbene il divario tra occupazione e lavoratori si sia ridotto, la domanda di lavoro continua a superare l’offerta di lavoratori disponibili”.
Usa, necessario tenere sotto controllo l'aumento dei salari
Un altro aspetto considerato dai banchieri centrali è quello dei salari. Dopo gli aumenti decisi del periodo post pandemia adesso gli stessi sono in aumento ma in misura minore, ed anche questo è un aspetto positivo nella lotta all’inflazione. L’obiettivo è di avere salari che mantengano il potere d’acquisto senza dover crescere in maniera insolita. Unica criticità che potrebbe cambiare il giudizio di Powell sono gli aumenti a cascata che altri lavoratori dell’auto, in primis quelli di Toyota, stanno chiedendo dopo aver visto i colleghi delle tre Big. In ogni caso due sono gli aspetti certi di questo periodo così volatile: l’economia americana è solida e l’inflazione sembra essere quasi vinta. Mancano ancora giorni alla riunione Fed di dicembre e sono tanti i dati che ancora mancano sul tavolo di Powell. Tutto però fa pensare che forse, per la terza volta consecutiva, si potrebbero evitare nuovi rialzi.