Economia
Varoufakis conferenziere di lusso: 55 mila euro a discorso
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Starà pure lottando per democratizzare la zona euro e arginare lo strapotere in Europa dei falchi ordoliberisti e rigoristi tedeschi coadiuvati da un gruppetto di Paesi nordici e baltici. Farà pure su e giù nel Vecchio Continente per rafforzare i legami fra i vari Oskar Lafontaine (Die Linke in Germania), Jean-Luc Mélenchon (Parti de Gauche in Francia) e l'alleato anti-austerità (ma dei socialisti transalpini) Arnauld Montebourg, Stefano Fassina (ex vice-ministro dell’Economa in Italia in quota minoranza Pd) per mettere i mattoncini di una nuova Sinistra europea anti-austerità che guarda al britannico Jeremy Corbyn. Un movimento che riscuote simpatie trasversali (come l'ex ministro delle Finanze italiano Giulio Tremonti) fra gli economisti. E continuerà pure a dare battaglia in Parlamento all'ex compagno di Syriza Alexis Tsipras colpevole di aver firmato una resa incondizionata della Grecia con Angela Merkel e il suo braccio destro Wolfgang Schaeuble.
Certo è che stona un po' con la sua fama da aspro critico del pensiero mainstream sapere che Yanis Varoufakis, dopo essere stato il ministro greco marxista delle Finanze che ha fatto impazzire l'Ue ed il mondo (soprattutto alcuni investitori che temevano una nuova ondata di contagio europeo) nella difesa delle prerogative elleniche con Atene ormai già oltre l'orlo della bancarotta, abbia intrapreso, parallelamente alla sua attività da novello Che del Vecchio Continente, anche una seconda vita da conferenziere di lusso.
E il cachet è di quelli che nelle periferie disastrate di Atene, dove nei momenti più caldi di luglio della trattativa con l'ex Troika mancavano pure i farmaci essenziali, non si vedranno mai. Neppure sommando insieme gli stipendi annuali di cinque lavoratori ellenici. Ben 55 mila euro a speech.
La notizia arriva dal quotidiano conservatore britannico Daily Telegraph che rivela come i 55 mila euro sonanti l'economista marxista e blogger, con appartamento che si affaccia sull’Acropoli (famoso il suo servizio fotografico sul settimanale francese Paris Match mentre, abbracciato alla moglie, suona pure il piano, beve del vino e legge un libro), li fatturi per un discorso "fuori dall'Europa" mentre le tariffe sono più modiche, 4.000 euro, per lo stesso speech nell'Ue (dove bisogna diffondere il verbo). Fino ad un minimo di 1.300 euro per una lecture in un'università (si spera di fronte a un circolo ellenico di economisti e non di fronte a una platea di giovani studenti speranzosi in un futuro radioso nell'Europa della moneta unica).
Quella di Varoufakis è una scelta quasi banale, che ripercorre le orme di molti ex politici ribattezzati all'uopo come riciclati. E' pure entrato entrato a far parte della batteria del London Speaker Bureau, la più grande agenzia in Europa che offre interventi di ex leader politici. Una scuderia di cavalli di razza di cui fanno parte anche l'ex premier francese Francois Fillon, l'ex presidente della Commissione Europea Josè Barroso e gli italiani Luca Cordero di Montezemolo (ex Ferrari) e l'ex Bce Lorenzo Bini Smaghi. Tutti ex, che con il marxismo ortodosso hanno poco a che fare.
Probabilmente l'amicizia con l'ex Fmi Domenique Strauss Kahn, una volta icona della sinistra francese e che ora fattura circa 1,9 milioni di euro l'anno tra conferenze e consulenze, vivendo di rendita, avrà innescato un processo di emulazione nell'istrionico ex ministro delle Finanze ellenico, uno dei fondatori del partito ellenico della Sinistra radicale. Che dire? Non si sa mai: se la rivoluzione dovesse fallire...