Economia

Vittoria No Triv, la Consulta boccia i petrolieri

TRIVELLE. STOP ALLE PERFORAZIONI NELLA LAGUNA DI VENEZIA

Le trivellazioni di idrocarburi in mare danneggiano le coste: stop della Corte Costituzionale alla lobby dei petrolieri e vittoria su tutta la linea delle Regioni No Triv. Non sarà possibile perforare i fondali per cercare giacimenti di idrocarburi nella Laguna di Venezia, minacciata da gravi fenomeni di subsidenza delle coste. Lo ha deciso la Consulta, che su ricorso della Regione Veneto ha dichiarato l’illegittimità del decreto legge 133/2014, con cui il Governo nazionale autorizzava ricerche sperimentali per cinque anni nell’alto Adriatico. Le autorizzazione di nuove trivellazioni contrastano con un dl del 2008 che vieta nuove perforazioni fino al definitivo accertamento dell’insussistenza di rischi di subsidenza a danno delle coste. Per i giudici costituzionali, la salvaguardia dell’ambiente è il bene che le norme statali vogliono tutelare  prima di ogni altro e quindi prevale sugli interessi energetici.

Il decreto ministeriale è illegittimo per non essere stato approvato con la partecipazione delle Regioni, che dovranno impugnarlo entro il 1 agosto, per allontanare la minaccia delle trivelle dalle proprie coste. Per questo, faccio appello a nome del movimento No Triv al presidente Emiliano e alla sua Giunta – ma sono certo che lo staranno già decidendo autonomamente – perchè la Regione Puglia proponga urgentemente ricorso contro il provvedimento governativo.

Finalmente, chi difende i nostri litorali, le spiagge e i mari non è più solo. Abbiamo un alleato forte nella tutela dell’ambiente: la Corte Costituzionale, il giudice inappellabile delle leggi, che ha fatto proprie le ragioni di chi si batte per la pulizia, la salute, la bellezza, la dignità dell’ambiente, il bene supremo da considerare, come ha sancito questa sentenza, che farà storia.

Oggi è una bella giornata, ancora più bella per l’Adriatico, lo Ionio, tutti i pugliesi, gli italiani, i turisti che godono del patrimonio straordinario di acque trasparenti, davanti e al largo della linea costiera italiana, da Trieste a Ventimiglia, comprese la Sicilia, la Sardegna e le isole minori.

Stiamo respingendo l’esercito dei petrolieri, anche se restano quei balordi dei piromani a minacciare l’integrità del nostro ambiente. In questi, giorni sono stati aggredite dal fuoco le foreste del Gargano e, ancora più pericolosamente, le Isole Tremiti, vero gioiello della Puglia.

Il “naturicidio” è un delitto imperdonabile, occorrono pene più severe e una più netta riprovazione sociale  contro quanti lo commettono. Vanno trattati per quello che sono: dei criminali.

Onofrio Introna