Economia
Emissioni auto, von der Leyen allunga i tempi: tre anni per adeguarsi ai target. Ma i rischi non mancano
Gli obiettivi restano gli stessi ma si darà più tempo, 3 anni, alle case automobilistiche per il calcolo delle emissioni

Emissioni auto, von der Leyen concede tre anni in più
"Proporrò questo mese un emendamento mirato al regolamento sulle emissioni di CO2" per le auto per far sì che le aziende automobilistiche "abbiano tre anni di tempo invece di uno per adeguarsi agli standard di conformità" per evitare le sanzioni che sarebbero scattate da quest'anno. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, in un punto stampa dopo aver incontrato i rappresentanti del Dialogo strategico sull'automotive. "Dobbiamo attenerci agli obiettivi concordati" ma anche "ascoltare le voci che chiedono più pragmatismo in questi tempi difficili", ha aggiunto.
La leader tedesca ha anticipato i punti principali del piano ad hoc per il settore che sarà svelato mercoledì, confermando un intervento urgente per garantire flessibilità alle case automobilistiche dalle multe che scatterebbero quest'anno ai produttori che supereranno il limite di 94 grammi/km di emissioni per le nuove vendite, stimate in oltre 15 miliardi per quest'anno.
I target restano gli stessi ma si darà più tempo, 3 anni, alle case automobilistiche per il calcolo delle emissioni. "Gli obiettivi rimangono gli stessi. Devono essere raggiunti, ma questo significa più respiro per l'industria", ha precisato Von der Leyen, assicurando che saranno accelerati "i lavori sulla revisione dei target 2035 con la piena neutralità tecnologica come principio fondamentale".
Tra le iniziative che faranno parte del piano per il comparto menzionate da Von der Leyen anche "un'alleanza industriale" per lo sviluppo di "software, chip e tecnologia di guida autonoma" per le auto e lo sviluppo delle batterie 'Made in Europe'. "Valuteremo il sostegno diretto per i produttori di batterie dell'Ue", ha detto Von der Leyen, spiegando che sarà introdotto gradualmente il principio di "contenuto europeo per le celle delle batterie e i componenti". "La semplificazione normativa della burocrazia continuerà", ha concluso.
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Mancanza di una strategia chiara e boomerang per gli investimenti
Tuttavia il mercato automobilistico europeo si trova in una fase di transizione critica, ostacolata non solo dai rigidi tempi e regolamenti imposti dall’Unione Europea, ma anche dalla mancanza di una strategia chiara e di investimenti adeguati. Negli ultimi anni molti produttori hanno puntato sull’elettrico come soluzione principale per rispettare i limiti di emissione, concentrandosi però più sull’acquisizione di quote di mercato che sull’innovazione tecnologica, trascurando nel contempo lo sviluppo di motori endotermici più efficienti.
Questa scelta ha creato poi una polarizzazione quasi insostenibile: da un lato, si sono ridotti gli investimenti nella riduzione delle emissioni dei motori tradizionali, mentre dall’altro, quelli nella gamma elettrificata sono stati posticipati per massimizzare i profitti sulle endotermiche. Il risultato è un mercato in stallo: le vendite di auto elettriche non decollano a causa di costi elevati, infrastrutture di ricarica insufficienti e scetticismo dei consumatori, mentre quelle delle endotermiche diminuiscono, lasciando i produttori in difficoltà nel rispettare gli obiettivi europei per il 2025 e il 2035. Insomma, per uscire da questa impasse, è essenziale un cambio di rotta.