Wall Street, ecco come Trump cambierà la borsa di New York
Nel mirino del presidente eletto vi sarebbero le norme sulle banche, la Dodd-Frank che regola le tutele dei consumatori, e la Fiduciary Rule
La revisione della Dodd-Frank potrebbe portare di fatto a una “restaurazione” della Glass-Steagall Act adottata durante la Grande Depressione del secolo scorso e che prevedeva la separazione delle attività di banca commerciale da quelle di banca d’investimento. Un ritorno al passato che le “regine di Wall Street” potrebbero non gradire, anche perché in questi ultimi trimestri proprio le attività di intermediazione e investimento hanno sorretto i conti, mentre le attività bancarie, complici tassi d’interesse vicini a zero, hanno segnato il passo.
Nel frattempo l’entrata in vigore di un’altra norma, la Fiduciary Rule, che dall’aprile del prossimo anno dovrebbe obbligare i financial advisor a stelle e strisce a mettere l’interesse del cliente prima del proprio per evitare così alla radice ogni possibile conflitto d’interesse potrebbe essere fatta slittare. L’idea di Trump sarebbe quella di chiedere alle varie agenzie federali di fare una lista delle normative in essere e in divenire sulla base del grado di importanza sotto il profilo dell’importanza critica, per procedere poi a rinviare, revisionare o abrogare quelle meno critiche per la difesa degli interessi pubblici.
Al mercato potrebbe piacere questo vento di “deregulation” ordinato in base a priorità, anche perché avere più tempo a disposizione e meno vincoli stringenti consentirebbe agli intermediari un risparmio di costi; peccato, per contro, che buona parte di tali costi siano ormai stati già sostenuti. Molti potrebbero dunque non gradire aver speso milioni di dollari per adeguare le proprie strutture alle novità normative preannunciate, solo per scoprire che non entreranno in vigore se non, eventualmente, passati altri anni.
Luca Spoldi