Economia
Wall Street, Soros ora scommette su Trump e Buffett brinda per il rally Apple
Gli affari alla Borsa di New York dei Paperoni che votano per il partito democratico Usa
George Soros, il miliardario e filantropo di origine ungherese salito agli onori delle cronache finanziarie nel '92 per aver puntato contro la sterlina inglese, contribuendo a provocarne la maxi-svalutazione, questa volta prende le misure a Donald Trump e decide di scommettere sul neo inquilino della Casa Bianca.
La rapidità con cui il tycoon newyorkese sta portando avanti il suo programma, i capitoli dei suoi annunci programmatici che ancora mancano all'appello e una rapida occhiata anche al Vix, l’indice della volatilità implicita che misura il livello di paura degli investitori sul mercato americano, devono aver convinto uno degli uomini più ricchi d'America (il suo patrimonio di 25 miliardi di dollari ne fa uno dei primi 30 Paperoni mondiali) a puntare ora ad occhi chiusi sui titoli finanziari a Wall Street, scommettendo su nuovi rialzi dopo quelli già registrati dopo l'elezione di Trump alla presidenza americana.

E dire che proprio contro The Donald, l'avversario politico della sua adorata (e finanziata) Hillary Clinton, Soros aveva concluso l'anno in maniera pessima, investendo circa un miliardo (andato tutto in fumo) in una gigantesca operazione ribassista, subito dopo l'8 novembre scorso, scommettendo sul fatto che l'inattesa elezione dell'immobiliarista Usa avrebbe provocato un crollo in Borsa.
Non è la prima volta che il finanziere di origini ungheresi sbaglia una puntata speculativa. E così, al grido "è il mercato bellezza", Soros ha messo nuovamente mano al portafoglio, considerando positivamente una serie di fattori e scommettendo questa volta sull'abolizione del Dodd-Franck Act, la legge voluta nel 2010 da Barack Obama che regolava i meccanismi della finanza statunitense e che ora Trump vuole cancellare.
In più, Wall Street è ai massimi proprio sulle attese della politica fiscale espansiva e infrastrutturale promessa dal successore di Obama e l'indice Vix è relegato ad un livello di quotazione che esprime una totale compiacenza degli investitori fiduciosi solo nel rialzo continuo ed esteso del mercato azionario a stelle e strisce, malgrado l’economia mondiale sia vicino al livello massimo di incertezza.

Come riporta la Cnbc, il Soros Fund Management, la società che si occupa di investire il patrimonio personale del filantropo, ha aperto nuove posizioni sui titoli finanziari da novembre a questa parte. Subito dopo cioè, aver preso atto che il crollo dei mercati post-Trump non si sarebbe più verificato.
In particolare, la società ha fatto sapere di avere investimenti per 14,9 milioni in Goldman Sachs e 3,9 milioni in Bank of America. Uno degli acquisti maggiori messi a segno negli ultimi tre mesi del 2016 è stata una call option, un'opzione di acquisto, da 72,6 milioni sullo S&P Select Sector SPDR Fund - Financial Sector. Soros, che di recente ha scelto come direttore degli investimenti Dawn Fitzpatrick, ex manager di Ubs, ha ceduto la partecipazione in Procter & Gamble.
Se Soros è reduce da una perdita miliardaria da cui sta cercando di rientrare, un altro miliardario-Paperone di sinistra, Warren Buffett, continua invece a dimostrare tutto il suo fiuto per gli affari con una scommessa vincente in un comparto storicamente escluso dai suoi raid finanziari.

La società di investimenti del miliardario del Nebraska, la Berkshire Hathaway, ha infatti aumentato di oltre il 200% il numero di azioni Apple in portafoglio durante il quarto trimestre, poco prima che il titolo della societa' di Cupertino mettesse a segno un rally a Wall Street fino ai massimi storici degli ultimi giorni. Gli acquisti effettuati nel trimestre hanno portato la partecipazione della finanziaria nel capitale di Apple a valere 6,6 miliardi di dollari alla fine del 2016. I 57,4 milioni di titoli nel portafoglio di Berkshire valgono ora 7,7 miliardi sulla base del prezzo di chiusura delle azioni di ieri.
Le vendite migliori delle attese dell'iPhone 7, le attese per la prossima generazione e le speranze di una riforma fiscale che consenta alle grandi aziende americane di rimpatriare i profitti parcheggiati all'estero hanno spinto nelle ultime settimane il titolo Apple fino ai massimi storici. Ieri le azioni hanno chiuso in rialzo dell'1,3% al nuovo record di 135,02 dollari, per una capitalizzazione di mercato di 700,5 miliardi. Berkshire ha acquistato per la prima volta azioni Apple lo scorso maggio approfittando di un titolo ai minimi biennali.
(Segue...)