Economia

Whirlpool, brutte notizie per l'industria: Beko pronto a tagliare 2 mila posti. Mimit rifiuta il piano industriale: "Non condividiamo"

di redazione economia

L'annuncio giunge dopo 12 anni di cassa integrazione tra ex Whirlpool e Beko Europe

Whirlpool, brutte notizie per l'industria italiana

Cattive notizie emergono dal tavolo di una delle numerose crisi industriali italiane. L'ex Whirlpool, ora Beko Europe, annuncia ai sindacati 1.935 esuberi in tutta Italia, comprendenti operai e 718 impiegati.

È prevista la chiusura entro la fine del 2025 degli stabilimenti di Siena e Comunanza (Ascoli Piceno), oltre alla linea del freddo a Cassinetta (Varese). Tuttavia, il Mimit, il Ministero delle Imprese guidato da Adolfo Urso (assente al tavolo), respinge il piano.

LEGGI ANCHE: Lvmh, l'allarme dazi mette sotto sopra il cognac: sciopero del personale di Hennessy contro i piani di imbottigliamento in Cina

 

Le chiusure e gli esuberi fanno parte del piano per l'Italia comunicato dalla multinazionale turca. Questo annuncio giunge dopo 12 anni di cassa integrazione tra ex Whirlpool e Beko Europe.

Whirlpool, Beko Europe: Mimit rifiuta il piano industriale presentato dal gruppo ai sindacati

“Non condividiamo e non possiamo accettare il piano presentato oggi dai vertici di Beko Europe. Faremo rispettare la golden power, che per noi significa tutelare l’occupazione”.

Così il sottosegretario con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto, dopo l’illustrazione del piano di trasformazione industriale di lungo periodo da parte dei rappresentanti del Gruppo Beko Europe, società nata dall’acquisizione di Whirlpool Europa da parte dell'azienda turca Arçelik, attiva nella produzione e nel commercio di elettrodomestici

“Non accetteremo conclusioni che non siano condivise con le organizzazioni sindacali”, ha inoltre aggiunto Bergamotto a conclusione del tavolo con proprietà e organizzazioni sindacali. “Eserciteremo ogni tipo di azione possibile affinché la proprietà cambi strategia e, se necessario, ricorreremo anche all’azionista di riferimento di Beko Europe per chiedere il rispetto degli interessi del nostro Paese”, ha concluso.

Il piano industriale proposto da Beko Europe

Beko Europe ha presentato oggi a Roma, nel corso di un incontro in sede sindacale presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il piano di trasformazione delle attività italiane.

L’incontro fa seguito a quello avvenuto lo scorso 7 novembre, durante il quale l’azienda aveva illustrato le criticità strutturali e macroeconomiche emerse dall’analisi condotta sull’attuale base produttiva e di business, nel contesto congiunturale nazionale ed europeo del settore.

Il piano comunicato nella giornata odierna rappresenta, a valle dell’analisi di tutti gli scenari possibili, una soluzione concreta che permetterà una presenza stabile e di lungo periodo in Italia, grazie ad un assetto che riflette le mutate condizioni del mercato globale, il difficile scenario competitivo cui il settore è sottoposto in Europa, dovuto alla perdurante concorrenza dei produttori dell’Estremo Oriente (in particolare dalla Cina) ed il mutato livello di domanda che ha condotto nel corso degli ultimi anni ad un livello di capacità produttiva di alcuni stabilimenti significativamente al di sotto del necessario equilibrio economico-finanziario.

Il piano punta a rendere la produzione e le attività che resteranno in Italia sostenibili e profittevoli nel lungo periodo. Attualmente, gli stabilimenti italiani operano al di sotto del 40% della capacità installata, oltre il 20% in meno rispetto al 2017 (anno in cui il mercato europeo registrava gli stessi volumi di vendita attuali), e generano perdite annue significative, nell’ordine di decine di milioni di Euro, da oltre sette anni. L'obiettivo del piano è preservare una solida base manifatturiera in Europa, che possa contare sulla strategicità delle attività italiane nel contesto globale di Beko.

L’Italia rivestirà un ruolo centrale nella strategia globale di Beko per la categoria Cottura (Cooking). Saranno infatti qui localizzate le attività globali di Ricerca e Sviluppo (R&D) per il Cooking, il Centro Globale di Design Industriale e saranno rafforzati gli investimenti per la produzione di piani cottura, forni e microonde da incasso. Complessivamente, gli investimenti in nuovi prodotti e nell’innovazione dei processi produttivi, attraverso robotica, automazione della logistica interna e digitalizzazione, ammontano a oltre 110 milioni di Euro, contribuendo in maniera significativa alla centralità del Made in Italy.

A conferma dell’importanza della base produttiva del Cooking in Italia, è previsto che, presso gli stabilimenti di Melano (AN) e Cassinetta di Biandronno (VA), siano localizzate produzioni di nuovi prodotti a marchio Beko, attualmente non presenti nel portafoglio prodotti globale.

In Italia saranno inoltre confermate e localizzate sia le funzioni strategiche di leadership che le attività chiave per Beko Europe negli ambiti di Risorse Umane, Marketing, Supply Chain, IT, Ricerca e Sviluppo (R&D), e Modularity.

Il sito di Carinaro (CE) continuerà ad operare come Centro di Eccellenza europeo per la distribuzione dei ricambi, insieme alle attività di ricondizionamento degli elettrodomestici avviate nel 2022.

Per le categorie della refrigerazione e del lavaggio sono previste significative variazioni rispetto al contesto produttivo attuale.

Con riferimento alla refrigerazione, il sito di Siena non sarà destinatario di ulteriori investimenti, a causa della strutturale perdita di competitività e delle perdite operative accumulate nel corso degli ultimi cinque anni nell’ordine delle decine di milioni di Euro, nonostante significativi investimenti realizzati nella categoria dei congelatori orizzontali.

Con riferimento al lavaggio, il sito di Comunanza (AP), nonostante i rilevanti investimenti ricevuti negli ultimi anni, è in condizioni critiche dal punto di vista della sostenibilità economica nel lungo periodo e della possibilità di mantenere in vita le attività con un livello sostenibile di produzione profittevole.

Per entrambi i siti verranno esplorati tutti i possibili percorsi per individuare partner che possano attuare un processo di reindustrializzazione, con l’obiettivo di favorire la riconversione delle attività produttive.

Il sito di frigoriferi da incasso di Cassinetta di Biandronno (VA) soffre di una strutturale perdita di competitività di costo e, tra quelli localizzati in Italia, è quello che ha visto realizzare le perdite cumulate maggiori nonostante gli ingenti investimenti realizzati nel corso degli ultimi sette anni. Nel sito sarà avviato un ridimensionamento delle attività produttive, mantenendo attiva la produzione per tre delle cinque linee attualmente in esercizio.

Complessivamente, gli esuberi relativi alle unità produttive interessate di Cassinetta, Siena e Comunanza sono stimati in 1.151 unità.

Il piano prevede altresì l’efficientamento dei modelli organizzativi degli attuali assetti produttivi per le fabbriche di forni da incasso e microonde da incasso di Cassinetta di Biandronno (VA) e per quella di piani cottura da incasso di Melano (AN), che beneficeranno di investimenti in automazione ed efficienza dei processi.

È inoltre previsto un adeguamento della forza lavoro sui siti di Melano (AN) e Carinaro (CE) stimata in diminuzione rispettivamente di circa 60 e 40 unità.

Le funzioni centrali basate in Italia - (uffici regionali di Milano e Fabriano, ed unità di Ricerca e Sviluppo di Cassinetta di Biandronno (VA), Milano e Fabriano (AN)) saranno oggetto di una revisione delle presenze. Questo intervento si inserisce nell’ambito di una riorganizzazione dei ruoli operativi all’interno del contesto globale di Beko, così come l’ottimizzazione della forza vendite relativa alla fusione delle attività commerciali delle due entità di provenienza.

Gli esuberi nell’area impiegatizia e dirigenziale sono stimati in 678 unità.

L’azienda, consapevole dell’importante riflesso che il piano avrà sulla continuità operativa e occupazionale, si è impegnata, nell’ottica della più ampia collaborazione per l’individuazione di una soluzione che possa garantire un futuro alle aree interessate, a mantenere le produzioni attive e a continuare ad assorbire le significative perdite generate dagli stabilimenti di Siena, Comunanza e Cassinetta fino alla fine del 2025.

Sempre nell’ottica di una collaborazione trasparente con tutti gli attori coinvolti, l’azienda è da subito disponibile ad avviare un tavolo al fine di approfondire il confronto con Governo e Parti Sociali per individuare le soluzioni più idonee a minimizzare le conseguenze che il piano potrà avere sul piano dell’occupazione.