Economia
Whirlpool sospende la vendita di Napoli, ma si tratta solo fino al 31 ottobre
La vertenza passata a Palazzo Chigi. Conte: "Faremo il possibile". I sindacati bocciano la proposta di sospensione della vendita da parte di Whirlpool
Whirlpool blocca ma solo fino a fine mese la cessione dello stabilimento di Napoli che produce lavatrici ed è pronta a sedersi nuovamente al tavolo con il governo. La discesa in campo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha portato il tavolo di crisi, come richiesto dai sindacati, dal Ministero dello Sviluppo economico a Palazzo Chigi ottiene il congelamento della vendita da parte della multinazionale americana che a Napoli dà lavoro a 430 operai, operazione che la multinazionale americana in ritirata in Europa dalla produzione di lavatrici avrebbe dovuto finalizzare il 13 ottobre. Lo ha comunicato nella sede dell'esecutivo lo stesso premier stamattina ai sindacati Fim, Fiom, Uilm e Ugl Metalmeccanici, riuniti per la vertenza e sul futuro dello stabilimento.
"Il gruppo è disponibile a riprendere il confronto ed è pronto a considerare la sospensione della procedura di cessione di ramo d'azienda ex art. 47 fino a e non oltre il 31 ottobre", ha indicato infatti Conte alle sigle. "Faremo il possibile - ha aggiunto il primo ministro - e vorrei dire anche l'impossibile per trovare una soluzione. Insieme bisogna porre quelle condizioni perchè questa azienda abbia un futuro qui in Italia, solido, sostenibile, con particolare attenzione ai livelli occupazionali".
"Conosco la realtà industriale napoletana - ha sottolineato Conte, con riferimento alla fabbrica campana - è una realtà che ho potuto toccare con mano, ed è rilevante che ci sia un presidio industriale importante". Whirlpool vuole vendere lo stabilimento, secondo il colosso Usa non più reddititizio, alla società di diritto svizzero, la Passive refrigeration solutions (Prs), una startup che detiene un brevetto di container autorefrigerati.
Difficile capire, dopo le offerte del precedente inquilino del Mise, Luigi Di Maio, di finanziare l'ennesimo ricorso ad ammortizzatori sociali, quali possano essere le carte che il governo può giocare in questa vertenza che da oltre un anno è stata caratterizzata da diversi dietrofront del gruppo americano e che ha provocato anche ampie manifestazioni di protesta da parte degli impiegati campani che hanno ricevuto, con lo sciopero della scorsa settimana, la solidarietà di tutti i dipendenti Whirlpool in Italia.
"I segnali che abbiamo avuto dal gruppo e dalle esperienze pregresse non depongono a favore di una interlocuzione serena. Detto ciò, il segnale di sospensione della procedura di cessione non è il massimo, avrei preferito l'interruzione, ma in questo momento è utile andare a vedere le carte in mano all'azienda", ha spiegato alle associazioni di rappresentanza dei lavoratori il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, secondo quanto hanno riferito fonti sindacali.
E infatti Fim Fiom Uilm e Ugl hanno bocciato la proposta della multinazionale a stelle e strisce. "E' una sospensione a orologeria. Non serve a nulla, non è rispettosa dei lavoratori che hanno scioperato fino a ieri. Whirlpool rispetti l'accordo del 2018 e rilanci il sito di Napoli e la produzione di lavatrici", hanno affermato pressochè all'unisono i sindacati al termine dell'incontro con il premier.
Per la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, "la sospensione non può essere la base concreta di una svolta. Il ministro Patuanelli vedrà l'azienda e vedrà se ci sono le condizioni per riconvocare il tavolo".