Spettacoli

Ascolti Tv Auditel: ecco perché Raffaella Carrà ha fatto flop

Marco Zonetti

Il fiasco di A Raccontare Comincia Tu ha palesato la debolezza di Raffa come intervistatrice. Un problema che viene da lontano

Raffaella Carrà ha fatto flop. Un flop piuttosto pesante per Rai3, che - con la direzione di Stefano Coletta - sta conoscendo una stagione alquanto positiva per ascolti e dati Auditel.

Quando A Raccontare comincia Tu, trasmissione condotta da Raffa in veste d'intervistatrice di Vip, si è affacciata nel prime time del giovedì sera, l'aspettativa era altissima visti anche i nomi degli ospiti delle sei puntate (Fiorello, Sophia Loren, Riccardo Muti, Maria De Filippi, Leonardo Bonucci, Paolo Sorrentino).

Sei celebrità, ciascuna rilevante nel proprio campo inerente all'entertainment, Tv, cinema, sport, musica. Sulla carta un programma vincente, che però si è dimostrato altalenante nei risultati, passando dal 9% della puntata con Fiorello o il 10% di share di quella che vedeva ospite la De Filippi al 3,5% di ieri con il regista Sorrentino. Le interviste al Maestro Muti e Bonucci non sono andate molto meglio, mentre quella della Loren si è attestata a un lusinghiero 6% di share.

Insomma, A Raccontare Comincia Tu ha dimostrato di fondare le proprie sorti sull'ospite di turno, e non sulle doti maieutiche della Carrà. Un problema che viene da lontano. Riguardando infatti le sue vecchie interviste a Pronto, Raffaella? riscontriamo le stesse debolezze di fondo. Il casco d'oro della Tv appare spesso legnosa, poco a suo agio, e - ribadiamo - tutto dipende dall'ospite che si trova di fronte, la cui simpatia o ironia e autoironia finiscono per essere determinanti per l'esito del dialogo.

La Carrà era senz'altro più grintosa e convincente quando, in programmi come Carramba, si confrontava con gente comune della quale doveva ritrovare parenti scomparsi, mentre appare (in)sofferente quando deve dividere i riflettori con personaggi del suo calibro o superiori. E A Raccontare comincia Tu, in fin dei conti, "cominciato" con la verve di Fiorello e finito con il soporifero interloquire di Paolo Sorrentino ci ha "raccontato" proprio questo: l'IO della Carrà è troppo prorompente per dare spazio a un "TU", tant'è che nel rivolgersi all'interlocutore usa il TE, trasformandolo da soggetto a oggetto. Perché l'unico vero soggetto può essere soltanto lei.