Spettacoli

Clayton Norcross, il bello di "Beautiful" presenta "Ultimate Ratio"

di Mirko Crocoli

Il "Thorne" di "Beautiful" torna sul set, è il coprotagonista di un lungometraggio. Soprattutto Clayton Norcross racconta i suoi 30 anni di carriera

Clayton Norcross, il bello di "Beautiful" presenta il cortometraggio "Ultimate Ratio"

L'attore Clayton Norcross – amato e benvoluto dalla comunità italiana – è oggi coprotagonista di un lungometraggio di produzione internazionale, dal titolo: “Ultimate Ratio”, dove per la prima volta nella sua carriera interpreta il ruolo del villain. “Una sceneggiatura accattivante, un’esperienza nuova che mi ha particolarmente entusiasmato, soprattutto per questa veste diversa”, la definisce.

Clayton Norcross ha debuttato giovanissimo nel settore della moda con Armani e Ferragamo, poi il cinema con il primo film in Grecia e la tv, arrivano quindi i provini per "Beautiful" nel febbraio 1987 (soap seguitissima in tutto il mondo) che lo ha fatto immediatamente entrare di diritto, sin dalla fine degli anni Ottanta, nel cuore dei fan con il suo indimenticabile “Thorne”, tra i più apprezzati personaggi dell’epopea della famiglia Forrester.

“Dovevo staccarmi da lui – afferma – volevo fare film senza essere rinchiuso in quel contesto. Fu un periodo intenso, con Eric (John McCook) il migliore legame, ma ci sono stati anche dei momenti non proprio idilliaci”. E poi i lavori in Italia, Argentina e Stati Uniti: la partecipazione a “Cronaca Nera” di Faliero Rosati, “La donna del mistero” e “Milagros” oltreoceano, ma anche “Baywatch”, “Jag – Avvocati in divisa”, “VIP”, “Pompei”, “La posta nel cuore” al fianco di Sabina Guzzanti, e la seconda edizione de “La Fattoria”, reality targato Canale 5. Nel 2022 segna anche la sua partecipazione al salottino di Paolo Bonolis per “Avanti un altro”: “Paolo ha un’intelligenza pazzesca, una preparazione incredibile. E’ molto gentile oltretutto”.

Ma ora (moltitudine di incontri a parte durante l’estate in occasione di eventi, meeting e rassegne culturali e/o cinematografiche), ai nostri microfoni Clayton Norcross ha deciso in parte di ripercorrere i trent’anni di performance professionale e in parte di raccontarci la sua nuova avventura in Thailandia, durante la quale ha indossato, per la prima volta nella sua vita, i panni del cattivo.

 

Clayton, un nuovo film e un nuovo personaggio?

Sì, esatto. Sono un mercenario, quello che si dice un 'cattivo ragazzo'. Strano per me. Mi sono staccato dai soliti cliché del bello e romantico. Una storia interessante, mi ha colpito. La sfida era di reinventarmi con un ruolo non comune. Una sceneggiatura accattivante, un’esperienza nuova che mi ha particolarmente entusiasmato, soprattutto per questa veste diversa. Abbiamo girato “Ultimate ratio” a Bangkok (Thailandia) per la regia di Jean Marc Mineo (con il quale intendo rilavorare per altre pellicole) e la produzione francese. Sono molto soddisfatto.    

 

Come ci si prepara a certi ruoli?

Studiare la sceneggiatura è importante, farlo a memoria va bene, entrare nel ruolo idem, ma lascio sempre quel giusto spazio all’improvvisazione, alla spontaneità e al mio modo d’essere. Cerco di impreziosire il personaggio in base anche alle mie peculiarità. Una parte di me entra sempre nel ruolo, altrimenti saremmo macchine. Senza pathos ed emozioni tutto apparirebbe asettico. Recitare è qualcosa di unico, ed io lascio una parte di me in ogni personaggio che interpreto.       

 

Quando uscirà?

Doveva uscire l’anno scorso ma il Covid lo ha impedito. La pandemia ha rallentato la macchina distributiva. Non posso dire molto per certi vincoli, ma credo sia questione di settimane, massimo mesi. Presumo lo vedremo sia sul grande schermo che sulla streaming tv.    

 

In pochi conoscono la sua infanzia, gli anni della giovinezza. Vuol condividere con noi qualche breve sprazzo?

Sono partito da casa durante il periodo universitario, ma la mia gioventù è piena di ricordi diciamo “storici”. Mio padre era un insegnante di storia alle scuola superiore. La nostra casa era un museo, piena di cimeli militari: dalla guerra civile americana alle battaglie contro i nativi, fino al primo conflitto mondiale. Io cresco e mi educo girando con la famiglia l’intero Ovest: Wyoming, Montana, Utah, California, Arizona, Nuovo Mexico, Texas, per conoscere a fondo la storia e l’architettura di quei territori. Tutte le estati facevamo miglia e miglia in l’auto per approfondire e scoprire le bellezze della nostra storia continentale. Questo bagaglio di esperienze l’ho portato con me anche in Italia, col tempo mi ha fatto diventare collezionista di antichità. Un percorso culturale formativo e non solo durante gli anni dell’adolescenza.

 

Poi arrivano i primi passi nel mondo del cinema...

A dire il vero prima del cinema o della tv ci furono le passerelle. Appena sono arrivato in Italia nel 1983 feci il fotomodello, per poi – 3 anni più tardi – intraprendere la carriera attoriale. Ho preferito stare di fronte alla macchina da presa anziché fotografica. Il mio primo film era una commedia girata in Grecia in cui interpretato un giovane teenager, era il 1984. Beautiful giunse qualche anno più tardi con il provino del febbraio ’87, nel frattempo feci anche qualche spot pubblicitario.

 

Ricordi di Beautiful? 3 anni, 1987/88/89 e oltre 600 puntate nel ruolo di Thorne. La popolarità passa anche da lì?

Certamente, "Beautiful" è stato il mio trampolino per la popolarità, impossibile negarlo, ancora oggi i seguaci della soap non mi dimenticano. Che dire, stupendo interpretare Thorne. Tuttavia dovevo staccarmi dal ruolo, volevo fare film senza essere ingabbiato in quel contesto. Un periodo intenso. Con Eric (John McCook), mio padre nella finzione, c’è stato il miglior legame, ma non posso nascondere che ci sono stati anche dei momenti non proprio idilliaci. Molto lavoro, nottate in bianco per studiare il copione del giorno dopo e – con il senno di poi - non pagati come meritavamo o come la gente possa credere. Ricordi belli ma anche brutti.

 

Lei ha lavorato anche in Italia?

30 anni che ci lavoro. Ho fatto cinema, tv, serie, dividendomi con gli Stati Uniti e l’Argentina, ma l’Italia è una parte importante della mia vita. L’ho girata quasi tutta e ogni posto, a suo modo, mi ha lasciato un ricordo indelebile. Posso dire che è la mia seconda Patria dopo gli Usa. Ho amici un po’ dappertutto, in Calabria, Puglia, Toscana, Lazio, Marche, Campana. Cucina magnifica, luoghi d’incanto e tanta, infinita ospitalità.       

 

Ha appena parlato di cucina italiana. Il suo rapporto con il cibo?

Diciamo particolare. Chi mi conosce sa bene che sono vegetariano e vegano. Ho un amore particolare per gli animali e la natura. Io credo che il binomio uomo-natura sia imprescindibile ma non facciamo nulla per tutelarlo. L’uomo purtroppo ancora non sta prendendo troppo sul serio l’aspetto climatico. Se non decidiamo di cambiare rotta e prestare più attenzione alla “casa” che ci ospita e verso la quale siamo semplici affittuari temo che ne pagheremo le conseguenza. Meno egoismo, cinismo, consumismo sfrenato e più equilibro con noi stessi e nel rapporto con madre natura! 

 

E quest’anno anche con Paolo Bonolis ad “Avanti un altro”

Paolo ha un’intelligenza pazzesca, una preparazione incredibile. E’ molto gentile oltretutto. Il Salottino è stata un’esperienza simpatica e anche lì ho avuto modo di sentire il calore e l’affetto degli italiani che non mi è stato fatto mai mancare da 30 anni. Non finirò mai di ringraziarli.   

 

La fine del 2022, come si presenta per Clayton?

Tanti incontri, sono spesso ospite di organizzazioni che amano promuovere il territorio, e sono ben felice di andare e portare il mio contributo. Di recente ho fatto visita ad un luogo a dir poco magico, nella Tuscia, Nord Lazio, tra Roma, Firenze e Siena. Si chiama Civita di Bagnoregio, un’isola sospesa nel vuoto e abbracciata dolcemente da insenature di argilla chiamati “Calanchi”. E’ anche detta “La Città che muore”, ma io in quel posto fuori dal tempo ho visto tanta voglia di vivere e un paesaggio che merita sempre di essere rivisitato.

 

Prossimi impegni?

Probabilmente un nuovo film sempre con Mineo a Bangkok del quale già c’è la bozza. Stiamo valutando alcune idee e la stesura della sceneggiatura. Oltre a ciò sono in ballo alcuni progetti televisivi e altri di cui avrò modo di parlare non appena si concretizzeranno. Al momento proseguo il tour tra la gente per le bellezze della vostra (e anche un po’ la mia) ineguagliabile Italia!