Spettacoli
Francesco Monte, nuova carriera da cantante. Parte con "Siamo già domani"
FRANCESCO MONTE: con il brano "Siamo già domani" - l'inizio di una nuova carriera da cantante
Francesco Monte cantante. Parte con "Siamo già domani"
"Il canto è una passione infantile e, dopo gli applausi a 'Tale e Quale Show', ascoltando per la prima volta me stesso, ho capito che la mia strada doveva essere questa".
"Siamo già domani", il primo singolo di Francesco Monte (scritto assieme a Luca Mele e Alex Grasso, che ha curato anche l'arrangiamento assieme a Marcello Sutera), è un progetto artistico che vede alla produzione Sutera e vanta una line-up di assoluto prestigio: la voce di Monte è accompagnata dalle chitarre di Luca Colombo e Alessandro Grasso, dal basso di Marcello Sutera e dalla batteria di Daniele Chiantese con Valentina Ducros ai cori e il mastering mixato dal tecnico dei Coldplay. La label è Olé Artist, etichetta discografica già impegnata in questo 2020 in altri progetti di spessore.
FRANCESCO MONTE: con il brano "Siamo già domani" - l'inizio di una nuova carriera da cantante
"Ho sempre avuto, fin da bambino, un'infatuazione per la musica e per il canto, ma non ho mai trovato veramente il coraggio di condividere questa passione. La scintilla è scoccata con la partecipazione a 'Tale e Quale Show' quando, interpretando Michael Bublé, Ed Sheeran, Nek e gli altri, ho avuto quelle conferme che, forse, stavo aspettando. Dopo quelle esibizioni ho avuto il piacere e la sorpresa di leggere i complimenti di tanti importanti artisti italiani. E' stato a quel punto che, per la prima volta, ho cominciato a pensare che il canto potesse diventare davvero qualcosa di più di una semplice, intima passione", spiega Francesco Monte.
Francesco Monte
Ma come e perché nasce il singolo "Siamo già domani"?
"L'idea del brano - racconta Monte - sboccia nel contesto particolare del lockdown. Con Luca Mele e Alessandro Grasso, che assieme a me hanno curato la composizione, volevamo scrivere qualcosa che accomunasse tutti e, alla fine, ci siamo interrogati sulle tante fasi della nostra esistenza, quelle che, anno dopo anno, viviamo e interpretiamo con sguardi e sensibilità sempre diverse. Il brano affronta anche tematiche importanti, come quella delle guerre razziali che oggi, nell'anno 2020, ci hanno riportato indietro di quasi 30 anni, nella Los Angeles infuocata del 1992. Si parla del concetto di 'stranieri', delle ombre del pregiudizio, del bisogno vitale di accorciare le distanze tra la gente, di riscoprire il senso di comunità perché, come ha insegnato anche l'emergenza pandemica, i problemi del mondo fanno meno paura se si affrontano tutti assieme, mano nella mano. E' un testo nel quale ognuno, secondo me, può identificarsi, un brano che alla fine parla soprattutto d'amore, il vero motore dell'universo, l'unico impulso che sopravvive, immortale, all'incedere inesorabile del tempo".