Spettacoli

I Due Papi, la storia del passaggio di potere tra Ratzinger e Bergoglio

ANDREA CIANFERONI

Fernando Meirelles, regista nominato all'Oscar per “City of God”, racconta la storia di uno dei passaggi di potere più drammatici degli ultimi duemila anni

Papa Ratzinger e Papa Francesco insieme sullo schermo: accadrà il 20 su Netflix (dal 2 dicembre nei cinema). L'atteso film che racconta uno dei passaggi di potere più drammatici degli ultimi duemila anni, "I due Papi", diretto da Fernando Meirelles, regista nominato all'Oscar per “City of God”, e lo sceneggiatore tre volte candidato all'Oscar Anthony McCarten,  si apre con le immagini del conclave del 2005, prosegue con la designazione di Papa Ratzinger, interpretato da Anthony Hopkins, mettendo in scena il Cardinale Bergoglio in un momento di massima crisi. Frustrato dalla pessima reputazione dalla Chiesa cattolica, il cardinale Bergoglio chiede a Papa Benedetto il permesso di dimettersi. Di fronte al rischio di scandalo, Papa Benedetto convoca invece il cardinale argentino, da sempre critico nei confronti del papa tedesco per certe sue posizioni conservatrici, a Roma per rivelargli un segreto destinato a scuotere tradizioni ormai consolidate della Chiesa Cattolica. Il film sofferma l’accento sulle diverse posizioni politiche, dogmatiche e caratteriali dei due uomini di chiesa. Una contrapposizione tra tradizione e progresso, senso di colpa e perdono. Due visioni contrapposte che però devono convergere per salvare duemila anni della Chiesa di Roma. Nel film si accenna anche al grave problema della pedofilia, riguardo allo scandalo sessuale dei Legionari di Cristo e del suo fondatore Marcial Maciel Degollado. Ma, come afferma lo stesso Meirelles in conferenza stampa, appena toccato, perché « sarebbe diventato tutto un altro film». «Quando Bergoglio è stato eletto Papa -  racconta il protagonista Jonathan Pryce - alcuni giornali pubblicarono la sua foto accanto alla mia, sottolineando la grande somiglianza. Ricordo che mio figlio mi chiese: “Papà, ma per caso sei tu il Papa?”. Io sono protestante, ma mi sono sentito molto vicino a Francesco, perché ha sempre affrontato problemi che riguardano le nostre coscienze. Vedo in Bergoglio più un leader politico che un leader religioso. Per me interpretare Papa Bergoglio è stato il coronamento di una carriera. E’ stato il primo a dire delle cose veramente interessanti, ad esempio sull’ambiente ed il cambiamento climatico. Nella mia vita non mi sono mai interessato ai Papi, tranne che a quest’ultimo. Bergoglio ha avuto il coraggio di dire non costruite muri ma ponti tra gli uomini». I film, scritto da Anthony McCarten, sceneggiatore di La teoria del tutto, L'ora piu' buia e Bohemian Rhapsody, già fatto vedere in proiezioni private in ambienti molto vicini a Papa Francesco, ricostruisce molto bene il passato argentino dell’allora sacerdote, poi vescovo Bergoglio, negli anni bui della dittatura, anni di cui ormai si sa quasi tutto, comprese le responsabilità politiche di ciò che è avvenuto.