Spettacoli

Il Boss dei comici cancellato, quando il flop non è un mistero

di Marcello Filograsso

Leggi del Boss dei comici cancellato e ti chiedi: ma a La7 esiste un direttore di rete che supervisioni i programmi prima che vadano in onda? Esiste ancora una pratica del genere sui nostri network? Non credo ci siano altre spiegazioni alla messa in onda del programma comico più sfortunato di questa stagione televisiva: Il Boss dei comici, annunciato con un certo orgoglio dal presidente Urbano Cairo, è stato chiuso dopo due puntate, a fronte dell'1,51% di share del debutto e dell'1,25% la domenica successiva.

Senza arrovellarci in lunghe analisi televisive, la chiave del successo di un format comico si evince dal semplice fatto di saper far ridere. E i signori che si sono presentati sul palco al fianco di Alessia Reato e Maria Bolignano – incapaci di suscitare la minima empatia con il telespettatore - provocavano il più delle volte un certo imbarazzo. Non che con alcuni comici di Colorado e Made in sud non succeda, ma qui si raggiungeva per tutti la totale insufficienza.

E negli altri due casi il pubblico in studio è molto più di aiuto, con gente che si scompiscia davanti a battute talvolta pietose forse per via di un “addomesticamento”. Inoltre non si è ben capito il concept: Il Boss dei comici voleva essere una parodia dei talent show – penso a The Apprentice, peraltro chiuso dopo due edizioni da Cielo (qualcuno in questo caso avrebbe dovuto riflettere sulla sorte dell'originale) - o la risposta terzopolista a Made in Sud, considerata l'ambientazione napoletana? Difficile saperlo, ma gli aspiranti comici non si arrendano: il 30 novembre da Bari ripartiranno le selezioni per Zelig, mentre Claudio Bisio per conto di Sky sta cercando nuovi talenti per il suo Comedy Challenge.