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Spettacoli
Intervista a Dora Romano: da Paolo Sorrentino a "Bang Bang Baby"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E' stato complicato interpretare il suo personaggio? Per la scena della mozzarella, diventata già un cult, c’è voluta una preparazione ad hoc?

Sin da quando ho letto la scena la prima volta per il provino mi sono innamorata di questo personaggio, così fuori da ogni schema, così libero di dire ciò che pensa, senza ipocrisia e, allo stesso tempo, così profondo e generoso da recitare Dante in luogo di ipocrite condoglianze. Paolo è un regista che lascia molto liberi gli attori di creare, come ha affermato lui stesso, deve pensare a tante cose tecniche da mettere insieme che non può occuparsi anche della recitazione. Lui mi diede un’unica indicazione per la signora Gentile: durante tutte le prime scene lei non avrebbe mai dovuto guardare direttamente nessuno negli occhi mentre diceva le battute. Dietro questa indicazione c’è un mondo e io l’ho esplorato. Per la scena della mozzarella mi sono preparata da sola, ho saltato la cena del giorno prima e la prima colazione del giorno della ripresa per avere la giusta fame e lanciarmi a mani nude sulla mozzarella: è stato come addentare la vita senza freni. Non improvviso mai sul set, amo lo studio profondo del personaggio ed esplorare le circostanze precedenti e la sua memoria emotiva. Rispetto le battute e mi affido al regista. Se ho dei dubbi o qualcosa non mi torna ne parlo prima con lui e ci regoliamo di conseguenza. E poi comunque prima di girare ci sono pur sempre le prove.

Prossimi progetti? Cosa vede Dora nel suo futuro?

Ho un po’ di progetti in ballo: a maggio inizierò a girare un film americano ambientato in Italia, la cui regista mi ha voluta e dove reciterò in inglese. Mentre il 28 aprile uscirà la serie Amazon Prime Bang Bang Baby, un progetto in 10 puntate dove ho un ruolo bellissimo di coprotagonista, girato in 10 puntate per il canale Amazon. Sarò Nonna Lina, personaggio dalla fortissima personalità. In autunno andranno in onda le ultime 4 puntate di Imma Tataranni, sostituto procuratore un ruolo divertente al fianco della grande Vanessa Scalera. Da poche settimane è uscito il mio primo cortometraggio: L'ultima festa del giovane Matteo Damiani. Vedremo poi cosa mi riserverà il futuro, da cui mi aspetto però fortemente una pace immediata e duratura per tutti i conflitti del mondo, al di là di tutto.

“Bang Bang Baby”. Chi è ‘Nonna Lina’?

Nonna Lina è una donna capo ‘ndrina, trasferitasi a Milano con marito e figli per gestire il traffico di droga e gli affari legati agli appalti. Una donna senza scrupoli educata fin dalla nascita a difendere, a prezzo della vita, gli affiliati e gli affari della famiglia ‘ndranghetista. La narrazione che circonda questi personaggi è piena di donne del tipo di Nonna Lina che, senza batter ciglio, gestisce il malaffare alla stessa stregua di come gestisce la sua famiglia. Una figura inquietante ma reale. 
 
Non è il suo primo ruolo da ‘cattiva’. Come ci si prepara per rappresentare un personaggio così violento?
 
Mi sono preparata a lungo per il personaggio, perché molto tempo è trascorso da quando ho vinto il provino, grazie alla mia agenzia Linkart che me lo ha procurato, alla realizzazione della serie. Il Covid si è messo in mezzo. Ho cercato dentro di me la parte "cattiva", che ognuno di noi ha. Lavorando sulla memoria emotiva ho trovato quella parte nascosta e con la collaborazione preziosa dei registi, primo fra tutti Michele Alhaike, l'ho cucita addosso al personaggio. Prima però mi sono documentata a fondo sulla storia della 'ndrangheta e delle donne di ndrangheta. Vedremo se sarò riuscita nell'intento. 
 
Lei è una donna con tanti interessi. Ma qual è la sua risorsa più importante? 
 
Nella mia vita personale amo molto vivere in campagna e occuparmi dei lavori manuali in casa e fuori, ma non ho affatto un’indole contadina. Amo il silenzio e la tranquillità, che ho imparato ad apprezzare da quando 20 anni fa incontrai il Buddismo, che continuo a praticare. La pace è l'obiettivo finale della mia pratica ed anche il mio personale.
 
Un ringraziamento? Se sì a chi? E… un sogno?

In verità non posso dire di essere mai stata aiutata da nessuno durante il mio percorso professionale. Molte sono state le gratificazioni e altrettante le delusioni e le umiliazioni. Tutto mi è servito. Devo ringraziare me stessa per non aver mai veramente mollato, ma anche chi ha riconosciuto le mie capacità. Il sogno della mia vita lo sto vivendo adesso: ho un meraviglioso marito, una bella casa, una gatta che adoro e il lavoro che volevo fare sin da bambina. Insomma, sono felice.

 

 

 

 

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