Made in Italy, Ligabue: “Vi spiego il mio amore frustrato per l’Italia...”
Ligabue lancia Made in Italy e si confessa con Affari: dal nuovo album all'Inter e poi... L'intervista
Da Mondovisione del 2013 al nuovo concept-album Made In Italy: Luciano Ligabue è tornato e si racconta in questa video-intervista ad Affari. "Io mi sento italiano e mi riconosco nei difetti degli italiani, però non mi piace che i mali più endemici, profondi e atavici del nostro Paese ci sentiamo promettere da una vita che verranno risolti. E da una vita vediamo che vengono messi da parte, si ripetono, o addirittura peggiorano costantemente”.
ECCO L'INTERVISTA A LIGABUE
Da Mondovisione a Made in Italy. Cos’è cambiato dentro di te in questi 3 anni e qual è stato il tuo percorso?
“E’ difficile capire i piccoli cambiamenti che avvengono dentro di te, ma una cosa la so per certa. Durante questi 3 anni ho fatto un giro del mondo per concerti ed era la mia prima volta che vivevo questa esperienza: questa situazione, da un lato, mi ha fatto provare nostalgia del nostro Paese, difetti compresi. Dall’altro però ho fatto un confronto con le realtà che vedevo: da Tokyo a Shanghai, passando per Sidney, Melbourne, NY e Los Angeles… Ho visto come funzionavano quelle città, facendo a volte confronti un po’ impietosi su come non funzionano diverse delle nostre città. E poi…"
Poi…
“La sera andavo a suonare e avevo di fronte degli italiani. Mi chiedevo: hanno scelto o hanno dovuto venire lì perché in Italia non c’è lavoro? Quanti di loro provano nostalgia per il nostro Paese? Io l’ho provata dopo pochi mesi che ero fuori… Questo è l’humus in cui ha iniziato a formarsi Made in Italy”
Made in Italy l’hai definito una dichiarazione ”d’amore frustrato” per il nostro Paese. Cosa non ti piace e cosa ancora salvi dell’Italia?
“Cosa non mi piace temo sia un elenco un po’ lungo. Diciamo che abbiamo sotto gli occhi costantemente una tale bellezza che non riusciamo a valorizzare o anche semplicemente a sfruttare per quello che è. Io ho scoperto che i visitatori di Roma ogni anno sono un terzo di quelli di Berlino. Se pensiamo che la nostra capitale è almeno una delle 3 città più belle del mondo, mentre Berlino è stata ricostruita dopo la seconda Guerra Mondiale…. Dopodiché io mi sento italiano e mi riconosco nei difetti degli italiani, però non mi piace che i mali più endemici, profondi e atavici del nostro Paese ci sentiamo promettere da una vita che verranno risolti. E da una vita vediamo che vengono messi da parte, si ripetono, o addirittura peggiorano costantemente”
Made in Italy nel video è un treno che viaggia per l’Italia. Quali saranno le prossime fermate del treno di Luciano Ligabue?
“In questo momento c’è un album che esce ora ed è la tappa più importante. La seconda fermata riguarderà l’attività dal vivo, i concerti che partono ai primi di febbraio. Andremo in giro a suonare integralmente questo album. E lo faremo nel suo ordine, perché questa storia venga rispettata. Oltre a quello, ci sarà buona parte del repertorio che pensiamo la gente voglia sentire nei miei concerti”
Da Campovolo al recente doppio evento di Monza, passando per i grandi stadi e palazzetti. C’è un posto dove non hai mai suonato e vorresti farlo?
“Devo dire che mi sono tolto molti sfizi da questo punto di vista. Però non mi hanno mai dato il San Paolo di Napoli. L’unica volta ho suonato nella Curva tanti anni fa… E mi dispiace un po’ perché il fan napoletano è molto caldo”.