Spettacoli

Morrissey, ex Smiths, adesso se la prende anche con i Simpsons!

Il cantante britannico furibondo per la parodia nella celebre serie americana, se la prende anche con Benedict Cumberbatch, che ha doppiato il suo personaggio

Steven Patrick Morrissey – per i fans solamente Morrissey – non è “solo” un'icona degli anni '80: l'ex frontman degli Smiths è una vera e propria leggenda vivente per milioni di appassionati, che tuttora lo idolatrano. Oltre che per le sue canzoni, però, l'artista 61enne è noto per un carattere perlomeno difficile, alla base della rottura con il suo "fratello" artistico Johnny Marr e il resto della band, nonché di innumerevoli polemiche con altri artisti.

Negli scorsi anni ha fatto parlare di se' più per le bizze nella sua vita privata (come la lite con la polizia italiana, che ha ispirato il brano “Who will protect us from the Police?”) e posizioni molto discusse di stampo sovranista e xenofobo, da parte dell'autore di una canzone, “The National Front disco”, che cita una forza dell'estrema destra britannica. Questo è bastato agli autore del celeberrimo cartone animato I Simpsons per dar vita a una delle loro graffianti parodie.

Nella puntata andata in onda negli Stati Uniti lo scorso weekend, Lisa (la figlia di Homer e Mardge) va pazza per tale Quilloughby, cantante della band The Snuffs, protagonista di un radicale cambiamento rispetto agli anni '80: è diventato razzista e sovrappeso e non è più vegetariano. Il vero Morrissey, invece, è tuttora fedele al motto rappresentato dal titolo di un famosissimo album degli Smiths: “Meat is murder” (“la carne è assassinio”).

Decisamente chiaro anche il titolo della puntata “Panic on the streets of Springfield”, con esplicito rimando a “Panic”, canzone degli Smiths che inizia col verso “Panic on the streets of London”.

La cosa ha fatto molto arrabbiare l'entourage di Morrissey, come si evince dai durissimi post pubblicati sul profilo Morrissey Official:, dove si accusa la serie di essersi “ridotta a cercare di sfruttare banali polemiche e a rappresentare dicerie aggressive”.

Probabilmente scritto da Peter Katsis, manager dell'artista, il post critica anche Benedict Cumberbatch, reo di aver doppiato il personaggio di Quilloughby, chidendosi se si tratti “uno stronzo grande come gli autori dei Simpson, o il team di Fox”, la rete televisiva americana che produce la serie.