Musica, dopo Castrocaro Daniele Barsotti si confessa ad Affaritaliani.it
Daniele Barsotti, che a Castrocaro si è aggiudicato il premio SIAE, spiega ad Affaritaliani.it perché la sua musica è un dono. L'intervista
Daniele Barsotti, reduce dal successo ottenuto a Castrocaro dove si è aggiudicato il premio SIAE, si racconta sottovoce, con la sensibilità che lo caratterizza. Quel bambino timido che col canto riusciva a superare le sue timidezze, ora sa di aver realizzato parte dei suoi sogni. Interprete e compositore mette l'anima e il suo vissuto in ogni brano, affidando alla sua bella voce il compito di condividerla affinché possa essere dono.
Sei una persona molto schiva e discreta, hai trovato in questo percorso artistico il modo di comunicare?
È vero fin da bambino "fare e costruire" oggetti è stato il mio modo per comunicare e ogni forma di arte ha costituito per me il modo per mettermi in relazione, per farmi apprezzare.
Col tempo, frequentando la parrocchia, ho imparato a cantare scoprendo in me un dono inatteso.
Una forma d'arte è diventata anche il mio mestiere: dalle mie mani nascono abiti sartoriali, come vedi non sono cambiato molto!
Quando sali sul palco ti trasformi: cosa succede?
Succede qualcosa di magico: mi trasformo, divento pienamente me stesso; è come se la musica mi strappasse di dosso tutte le paure e mi mostrasse per quello che sono nel profondo. Pensa che ascoltandomi, quasi stento a riconoscermi!
Quando torni al tuo paese di origine, cosa dicono di te?
In paese ero il più piccolo e i miei vicini di casa, proprio per la mia attitudine, mi chiamavano "artista"; ancora oggi questo è l'appellativo affettuoso con cui mi salutano, mostrandomi così tutta la ammirazione nel seguire i miei successi.
Quando hai capito che la musica sarebbe diventato il tuo mestiere?
Nel 2016 l'incontro col mio attuale produttore Giovanni Balduini, mi ha cambiato la vita: lui ha creduto in me, ha visto ciò che avevo dentro ed era, in qualche modo, ancora inespresso. Mi ha aiutato a mettere a fuoco il mio percorso guidandomi e sostenendomi con professionalità: per me un vero maestro di vita. Con lui mi sento di affrontare questo cammino con determinazione e mettendomi completamente in gioco.
Come vivi le tue giornate?
Lavoro molto, passo otto ore in sartoria e poi dedico due o tre ore alla musica. Quindi sicuramente con tanta disciplina ed impegno, che sono necessari se si vuole raggiungere gli obiettivi prefissati.
Castrocaro è stato un grande successo con il brano " Inevitabile ", come lo hai vissuto?
Da bambino guardavo in TV quella manifestazione e sognavo di essere la, quando mi sono trovato sul palco a Castrocaro non ero solo: con me c'era quel Daniele bambino ed il suo sogno finalmente realizzato. Una gioia davvero grande, a questo proposito colgo l'occasione di sottolineare che il premio SIAE ricevuto è condiviso con Giovanni Balduini e gli autori Stefano La Mendola, Chiara Nikita Masini e Orazio Fonte perché senza di loro non sarebbe stato possibile.
Quale compito affidi alla tua musica?
Vorrei potesse arrivare a quante più persone possibile: essere di aiuto a chi vive nella solitudine, a chi attraversa un momento difficile. La musica è stata per me fondamentale, quando la vita mi ha messo alla prova, mi ha condotto per mano: voglio pensare che possa essere un messaggero di pace, che mi permetta di andare incontro all'altro chiunque esso sia.
Commenti