Spettacoli
Paola Ferrari: "Forse lascio la Rai Non sono sicura di rifare 90° minuto"
Paola Ferrari: "Non sono sicura di rifare anche il prossimo anno 90° minuto perché..."
"Facciamo grandi ascolti, va tutto benissimo, ma non sono sicura di rifare anche il prossimo anno 90° minuto. Sto valutando altre proposte, pure da altre reti che non riguardano soltanto il calcio". Paola Ferrari ē la regina indiscussa del calcio in tv: alla guida della storica trasmissione Rai (in onda dal lontano 27 settembre 1970 con volti solo maschili tranne lei, da Paolo Valenti a Fabrizio Maffei o Giampiero Galeazzi) la giornalista è riuscita a riportare lo share alle stelle (negli anni 70 l'appuntamento domenicale sfiorava i 20 milioni di teste) dando credibilità alla materia sportiva.
Come mai, dunque, questa scelta? "Non ho ancora deciso, ma sto valutando ottime proposte" spiega la Ferrari ad Affaritaliani.it "devo parlarne con il direttore, ma l'idea di fare altro mi piace. Ho fatto tanta gavetta, rivendico il mio essere giornalista dunque la possibilità di occuparmi di tutti i colori della cronaca". Paola é bellissima, il tubino di sapiente arderenza mette in evidenza le sue curve, il décolleté ē generoso e naturale. Ma il tono della voce ē netto, tagliente. Scusa, le chiedo, non ē che sei stanca di avere a che fare con tutte queste colleghe minigonnate che parlano di calcio sullo sgabello senza avere mai superato un esame da professionista? "Beh, non ci sei andata troppo lontano" risponde lei "anche a costo di apparire una iena, di farmi dire che sono una "invidiosa" che non ha più vent'anni, io continuo a combattere con orgoglio la mia battaglia per "ripulire" la tv da quest'orda di ragazzotte che si spogliano davanti alla telecamera senza conoscere nulla del giornalismo sportivo. Ogni volta che ne vedo una in uno studio che non ha titolo divento una belva". Facciamo l'elenco, allora.
Di bellissime in giro ce ne sono molte. Barbara Pedrotti, ad esempio, che ora lavora per il Backstage del Giro d'Italia con contratto Rai? "Non mi risulta che sia una giornalista, sono d'accordo sul fatto che sia una splendida figliola ma la sua storia basta andarsela a cercare sul web" commenta Paola "non sono le singole "signorine" a preoccuparmi, magari hanno le migliori intenzioni del mondo, ma la rappresentazione che offrono dell'immagine femminile é scandalosa. Fossi in loro mi rifiuterei di prestare la mia giovinezza o le mie forme a contesti dove la capacità professionale non viene neanche presa in considerazione". Sí, ma lo sai Paola che facendo questa parte passi per l'antipatica che potrebbe soffrire di invidia? "Lo so perfettamente" afferma "me lo hanno già detto, anche se non vedo che cosa possa io invidiare a queste presunte "colleghe" visto che sono una donna risolta su tutti i piani...la verità ė che la solidarietà fra donne è una chimera. Ed é giusto che sia così. Non si può essere solidali con donne che appartengono al tuo stesso sesso ma con cui non hai nulla a che spartire, le mie convergenze si stabiliscono con chi la pensa come me, con le donne che hanno fatto le mie battaglie per affermare il principio della differenza fra "velina" & giornalista". Ma non ti dispiacerebbe, la provoco, lasciare la Rai per passare a Mediaset o Sky a fare intrattenimento o cronaca, abbandonando il tuo amato calcio? "Ho proposte ferme sul tavolo da un anno, ci sto riflettendo con grande serietà confrontando vantaggi e svantaggi. Ma cambiare non mi spaventa, tu mi conosci, siamo amiche, lavorare non mi spaventa, l'ho sempre fatto. Poi, amo le sfide, perciò davvero potrei lasciare 90 minuto per fare altro". In bocca al lupo, Paola. Dovunque andrai, come direbbe il poeta Jovannotti, sarà un successo.