Spettacoli
Piero Salvatori ad Affaritaliani.it: ecco Fly Away
Di Nancy Squitieri
Si chiama Fly Away il nuovo disco che Piero Salvatori presenterà questa sera alle 19:00 con uno show case al M.A.C. la Verdi di Milano.
Inciso per Sony Classical “nonostande questo lavoro vada al di là dello standard classico a cui siamo abituati. Perfino il più tradizionale dei brani per violoncello, il Cigno di Saent-Saens, lo ripropongo in una versione particolare, su una base ad hoc”.
Interamente scritto e suonato dal violoncellista, che definisce piano, cello ed elettronica, i 3 mondi da lui percorsi in questi anni e che caratterizzano l’intera opera. Dalla passione per il violoncello “scoperto tardi, a soli quindici anni” ma talmente forte da permettergli di diplomarsi in soli sette anni invece di dieci, al primo amore per il pianoforte “che è tornato fuori come un fantasma dopo venticinque anni”.
Rigoroso e perfezionista anche nel sodalizio con l’ingegnere del suono di fiducia, Gabriele Simoni:“che da forma e vita alle note. Perché so esattamente quello che voglio ottenere e lui trova tutti i suoni che ho in mente”.
Il tutto è condito dalla musica elettronica, sua ultima scoperta da musicista maturo. Un uomo e 3 mondi: quello dell’orchestra, lasciato “per fare altro. Non avevo il carattere adatto per fare il professore d’orchestra, così ho lasciato quella strada e ho intrapreso collaborazioni con i grandi del Jazz: Fresu, Marcotulli, Caine. Ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa. La musica classica mi ha lasciato la disciplina, il pop mi ha permesso di inquadrare il sentimento nel ritmo, il jazz mi ha fatto buttare per aria gli spartiti per sognare e iniziare a creare. Così ho iniziato a scrivere senza nemmeno sapere di saperlo fare, ed è nata la mia musica”.
Lui ama definirla crossover e pop-strumentale, difficile da etichettare “ma forse il bello è non inquadrarla affatto”.
Il disco è anche frutto di sinergie e di incontri: con la fondazione Maimeri di Gianni, con Silvia Basta che lo ha coprodotto, fino a Luciano Rebeggiani di Sony, definito “uomo d’altri tempi, al quale ho affidato anche la scelta della scaletta, l’ordine dei brani del disco, che lui ascoltava rigorosamente di notte”.
Sedici brani che sono piccole storie, perché Piero scrive e suona. Ma ha anche curato i testi che introducono ogni brano “perché volevo che fossero una colonna sonora della vita. Ognuno di questi racconta un fatto e un’emozione. Mi sembrava giusto condividerli con chi ascolta facendo rivivere la modalità in cui sono nati”.
Sempre inquieto e alla ricerca di qualcosa, Piero questa volta mette un punto nella sua vita e lancia un messaggio attraverso la musica. Un invito a non essere vittime di schemi precostituiti. Piuttosto cercare la propria strada con coraggio, essere anticonvenzionali perfino utilizzando cose e strumenti per scopi diversi da quelli che avevamo immaginato. Nella musica e così come nella vita. “E’ importante fidarsi e credere. Mantenere vivo l’ottimismo che da lo slancio a tutto questo”. Fly away è dedicato a Silvio Mecucci, l’amico d’infanzia scomparso nel 2014 in un incidente aereo, che in qualche modo ha ispirato il titolo al disco, e che attraverso le note verrà ricordato questa sera.