Serie TV
ACAB la serie su Netflix – violenza, ordine e caos in un thriller poliziesco imperdibile
Netflix rilancia ACAB: La Serie nel 2025 con un racconto crudo e attuale sul Reparto Mobile di Roma. Con Marco Giallini e Adriano Giannini, questa serie esplora il lato oscuro della polizia tra azione, tensioni sociali e drammi personali
Una nuova narrazione per un classico controverso
Dopo il romanzo di Carlo Bonini, e il film cult di Stefano Sollima ACAB - All Cops Are Bastards trova nuova vita su Netflix in una serie da sei episodi diretta da Michele Alhaique prodotta da Cattleya.
L’ambientazione è più che mai attuale: il 2025 si apre con un'Italia in fermento sociale, manifestazioni sempre più frequenti e un corpo di polizia in bilico tra il rispetto delle regole e l’istinto di sopravvivenza. A Roma il Reparto Mobile si muove in questo scenario incandescente, con vecchie e nuove dinamiche interne che esplodono tra i suoi membri.
ACAB | Trailer ufficiale | Netflix Italia
Trama: Il conflitto dentro e fuori la caserma
Una notte di guerriglia urbana in Val di Susa si conclude con il ferimento grave di un ispettore storico del Reparto Mobile di Roma. Il suo posto viene preso da Michele Nobili (Adriano Giannini), un comandante di scuola riformista che si trova a dover gestire una squadra con metodi operativi ben radicati nel passato.
Accanto a lui, Mazinga (Marco Giallini), unico superstite del vecchio team sempre più incattivito e diffidente, e Marta (Valentina Bellè), una giovane agente entrata nei reparti mobili dopo l’apertura alle donne nel 2018 che cerca di farsi strada in un ambiente dominato da un codice maschile rigidissimo.
Tra tensioni interne, regolamenti di conti e un’ondata di proteste che minaccia di mettere a ferro e fuoco la capitale, la serie esplora l’uso della forza da parte della polizia e il lato più umano di chi veste la divisa.
Cast e personaggi
La serie vanta un cast di livello, con attori che danno vita a personaggi complessi e sfaccettati:
- Marco Giallini - Mazinga, veterano del Reparto Mobile
- Adriano Giannini - Michele Nobili, nuovo comandante del reparto
- Valentina Bellè - Marta Sarri, giovane agente che cerca di imporsi in un ambiente maschile
- Pierluigi Gigante - Salvatore Lovato, ex combattente nel Kurdistan iracheno
- Fabrizio Nardi - Ispettore Pietro Fura, comandante ferito negli scontri
- Donatella Finocchiaro - Vicequestore Francesca Landi, una delle poche voci riformiste nella polizia
- Federico Mainardi - Andrea Berti, giovane agente inesperto
- Daniele Natali - Luca Ferri, veterano con una visione cinica del lavoro
- Chiara Muscato - Giornalista d’inchiesta sulle operazioni di polizia
- Flavia Leone - Emma Nobili, figlia del nuovo comandante, coinvolta suo malgrado nelle tensioni sociali
Più di una serie d'azione: un’analisi psicologica senza filtri
Rispetto al film del 2012 la serie si spinge oltre nell’analisi psicologica dei personaggi, scavando nel lato oscuro di un mestiere logorante.
La vita privata degli agenti entra prepotentemente in scena: famiglie distrutte, relazioni tossiche, il senso di alienazione che accompagna chi vive costantemente in uno stato di tensione.
Mazinga è un uomo che non riesce a scindere la vita professionale da quella personale. Incatenato a un’idea di giustizia che lo ha reso un emarginato. Marta lotta per non essere schiacciata dal machismo del gruppo, mentre Nobili si trova di fronte a un dilemma morale: piegarsi al codice non scritto del Reparto Mobile o rischiare di essere visto come un traditore?
Regia e sceneggiatura: un realismo spietato
La regia di Michele Alhaique non lascia spazio a filtri estetizzanti. Le scene di guerriglia urbana sono girate con un realismo brutale, camera a mano e una fotografia sporca, quasi documentaristica.
Le bodycam indossate dagli agenti forniscono una prospettiva immersiva sugli scontri aumentando il coinvolgimento emotivo dello spettatore.
La colonna sonora, affidata ai Mokadelic amplifica la tensione con sonorità cupe e distorte, rendendo l’esperienza visiva ancora più impattante.
Perché ACAB: la serie è più attuale che mai
In un periodo in cui il dibattito su abuso di potere, brutalità della polizia e diritto alla protesta è sempre più acceso, ACAB: La Serie arriva nel momento giusto.
Netflix non si limita a raccontare una storia di poliziotti violenti, ma scava nelle dinamiche di gruppo, nei compromessi morali e nelle pressioni istituzionali che trasformano un giovane agente in un veterano disilluso. La serie non prende posizioni nette, né assoluzione né condanna, solo una fotografia cruda della realtà.
Data di uscita e dove vederla
ACAB: La Serie debutterà in esclusiva su Netflix il 15 gennaio 2025, con tutti e sei gli episodi disponibili dal primo giorno.
Conclusione:
Con un cast di livello, una sceneggiatura solida e un realismo spietato, ACAB: La Serie ha tutte le carte in regola per diventare uno dei titoli più discussi dell’anno. Sarà un prodotto divisivo, come lo sono state le sue precedenti incarnazioni, ma è proprio questo a renderlo necessario: una storia che non vuole piacere ma far riflettere.
Se Gomorra ha ridefinito il crime italiano, ACAB: La Serie potrebbe fare lo stesso per il poliziesco, riscrivendo le regole del genere con un racconto duro, sporco e incredibilmente attuale.
Per altre novità su serie tv visita la nostra sezione dedicata