Spettacoli
I Sociopatici, Andrea Delogu: "Rileggiamo le notizie attraverso i social"
Ci siamo ispirati al più grosso problema che si sta verificando in tutto il mondo, che è la sociopatia, il rimanere completamente ipnotizzati dai device: telefoni, pc, tablet. Non si riesce mai a staccare dalla dimensione social, si ha una vita parallela dove non si riesce mai a stare completamente nella realtà.
Per te la radio è un debutto, come stai affrontando questa nuova esperienza?
Sono terrorizzata. La radio, a differenza della tv, non ti perdona, non puoi permetterti di sbagliare, perché la radio è secca, sincera, veloce, non puoi cercare di essere perdonata per quello che dici, magari con un sorriso, come avviene sul piccolo schermo. Ma se riesco a superare la prova della radio allora vuol dire che sto imparando a fare un buon lavoro.
Tu sei anche una influencer, una che su Twitter ha più di 25mila follower. Come ci si arriva? Non ti senti anche tu un po' sociopatica?
Mi sono dovuta dare delle regole, anche per salvare la mia vita amorosa, cene e cinema, ad esempio, senza telefono. Mi sono resa conto perché ogni attimo libero ero lì a vedere ciò che succedeva in rete, invece è bello andare anche più lenti, più tranquilli.
Come si fa a stare dietro a tanti follower?
Mi collego la mattina e controllo quello che è accaduto e che sta succedendo. Poi in pausa pranzo per capire che cosa è successo e poi ogni tanto durante la giornata. All'inizio ti senti quasi obbligata verso chi ti segue, poi la cosa diventa più naturale, anche perché i tuoi follower seguono anche altre 20mila persone. Ma è anche giusto poi condividere quello che fai con chi ti segue.
Se dovessimo quantificare, tra ricerca delle notizie e gestione dei social, quanto tempo passi su internet?
Minimo 3 ore al giorno, ma molto è lavoro!
Come è strutturato il programma?
Organizziamo la scaletta giorno per giorno, con l'obiettivo di rileggere tutte le notizie attraverso l'occhio dei social. Le news escono al mattino sulla carta stampata e poi durante il corso della giornata. Noi arriviamo alle 18 riprendendo tutte le notizie e cercando di ridarle per quello che sono. Cerchiamo di ridefinirle in maniera più scarna, facciamo un po' pulizia. Una sorta di servizio per gli ascoltatori, che si trovano le notizie già "pulite".
Il vostro è un programma sperimentale
Sì, ci siamo posti l'obiettivo di non parlare solo la lingua dei social, cerchiamo di rendere fruibile a tutti il linguaggio di questi nuovi mezzi. Anche a mia nonna che ha 90 anni. Una sorta di alfabetizzazione rispetto al mondo dei social network e dell'informazione. Anche perché sul web spesso ci sono notizie interessantissime ma non tutti hanno le capacità o la voglia di andarle a cercare. Noi le estrapoliamo e le mettiamo a disposizione dei lettori.
Andrea Bufo