Spettacoli
Paolo Villaggio: "Oggi siamo tutti Fantozzi"
Paolo Villaggio show all'incontro stampa alla Festa di Roma. Domani pomeriggio alle 16 in Sala Petrassi l'attore, assieme ad Anna Mazzamauro (la signorina Silvani di 'Fantozzi') e Plinio Fernando (la figlia-scimmia), incontrera' il pubblico in occasione del ritorno in sala dopo 40 anni dei primi due episodi di Fantozzi (la Eagle Pictures fara uscire in 200 sale il primo film il 26, 27 e 28 ottobre; il 2, 3 e 4 novembre uscira' il secondo, anch'esso in 200 sale). Villaggio conferma, malgradio l'eta' e una tendenza alla logorrea, di essere lucido e di mantenere la sua proverbiale cattiveria. E cosi' 'spara' contro tutti in un'escalation che sembra un bolero, dai giornalisti agli intellettuali, da Renzi fino al Papa. "Fantozzi oggi? Siete tutti voi - dice ai giornalisti -. Siamo tutti noi e manda un messaggio rassicurante: non abbiate paura, non siete soli ad avere questa incapacita' di essere felici. In quest'Italia di m? siamo tutti Fantozzi". Quindi tocca all'intellighentia del Belpaese: "Oggi gli intellettuali, quelli che leggono gli editoriali sui grandi giornali, che parlano di cose saccenti, lo fanno per dieci minuti, ma si capisce che non gliene importa nulla. Poi arriva uno che dice: hai visto ieri Totti? Basta? e' finita la serata: si parla solo di Totti. Gli argomenti preferiti degli italiani sono calcio, accoltellamenti e donne (ma lui usa un termine un po' piu' specifico e colorito, ndr)".
"L'italiano medio, quando parla del suo Paese, dice che sono tutti ladri. In realta' non e' vero disprezzo: gli italiani vorrebbero essere tutti ladri, ma non hanno avuto il coraggio di rubare. Il sogno di molti e' di fare una rapina in banca". Poi si tocca a Matteo Renzi, che viene accusato di fare una politica pericolosissima per i meno abbienti: "La middle-class ha paura perche' capisce che l'Italia e' in declino, un declino veloce nonostante Renzi dica non facciamo pagare le tasse. Questo pero' puo' essere anche un errore clamoroso perche' tagliare le tasse significa che la sanita' per i poveri diventa un problema insormontabile: hai un tumore e chiedi un appuntamento dal medico; te lo fissano dopo sei mesi e a quel punto? si presenta la tua vedova". Il crescendo si completa con Papa Francesco: "Io ho un sospetto, quasi una certezza: questo papa argentino che e' cosi' furbo e cosi' abile, che ha semplificato il linguaggio e che e' cosi' amato, sinceramente? mi sembra che abbia paura della morte. Questo papa, come tutti i papi - continua Villaggio - sa che non esiste l'aldila' promesso dei cattolici. E poi, pensandoci, il paradiso cattolico che cos'e'? Nel Corano e' spiegato esattamente com'e' quello islamico: pieno di fiori, di frutta, di dolci e di donne (ma l'espressione usata e' quella di cui sopra, ndr). E' un paradiso molto convincente. Ma quello cattolico e' vago. Io non ci credo e neppure il Papa. Purtroppo"
Nel suo show, Paolo Villaggio parla anche del tema dell'incontro: la riedizione dopo 40 anni dei suoi primi film , 'Fantozzi' e 'Il secondo tragico Fantozzi'. "Fantozzi e' nato in un cabaret artigianale di Genova dove mi esibivo insieme al mio amico Fabrizio De Andre' - ricorda Villaggio -. Un giorno venne a vederci un giornalista bruttissimo, che scriveve per 'Grazia' e si chiamava Maurizio Costanzo. Ci disse di andare a Roma dove ci avrebbe fatto diventare famosi. Faber era un vigliacco e non volle andare, mentre io seguii il consiglio di mia moglie, che mi disse: scegli sempre l'incerto per il certo". Villaggio ricorda poi della prima esibizione, durante una serata organizzata da Costanzo alla presenza di personalita' quali Ennio Flaiano, Marco Ferreri, Vittorio Gassman, Enrico Maria Salerno e Ugo Tognazzi. "Dopo tre giorni mi chiamo' il direttore dello Spettacolo televisivo della Rai che mi offri' di lavorare a Milano a 'Quelli della domenica' con Renato Pozzetto. E li' inizio' il successo di un personaggio che, dieci anni prima del film, divenne un caso letterario. Il primo libro di Fantozzi vendette un milione e mezzo di copie, mentre il successivo, che io volli intitolare 'Il secondo tragico Fantozzi' perche' era triste e le donne non lo amavano, vendette oltre 700mila copie", dice Villaggio. Poi venne il film di Luciano Salce e fu un trionfo: grande successo di pubblico e oltre 10 miliardi di lire di incasso nel 1975.