Antonio Tajani, Donald Trump, Theresa May e la fine dell’Europa
Donald Trump, Theresa May, Antonio Tajani e la fine dell’Europa
Di Daniele Rosa
Donald Trump, che passera’ alla storia per essere stato il primo presidente che ancor prima di insediarsi e’ riuscito a creare nuovi posti di lavoro e nuovi investimenti nel suo paese, ha mandato messaggi forti all’Europa. Secondo il tycoon americano il vecchio continente e’ obsoleto non solo di nome ma pure di fatto e poco ha fatto per sconfiggere o almeno arginare il terrorismo e il problema dei migranti.
Lo stesso Trump vuole rinnovare amicizia e patti commerciali con quel Putin che, sia pur con tutte le luci e ombre, gode di una indiscussa leadership, ma rimane uno dei capi di Governo più criticati dai ‘gommosi' burocrati di Bruxelles.
Ed ancora, il nuovo Trump ha manifestato l’intenzione di siglare specifici accordi commerciali non con l’Europa nella sua interezza, ma con UK e Germania.
Quella Germania che, dopo essersi modellata e gestita l’Europa a suo proprio consumo, ora potrebbe decidere tranquillamente di muoversi per conto proprio.
Se poi anche la premier inglese, la grintosa Theresa May, strizza l’occhio al nuovo leader americano e non sembra cercare mezze misure nel Brexit divorzio, allora il quadro sembra completo e dipinto a colori non certo belli per il nostro club europeo.
Un club europeo che sembra bollito. Non risponde, anzi a dire la verità, si rianima mettendo come presidente Antonio Tajani, politico italiano di lungo corso, gia’ portavoce del cavaliere Berlusconi ai tempi d’oro. All’uomo e’ richiesto molto: di tenere a bada l’egemonia tedesca, di soffocare le spinte indipendentiste e gestire il nuovo vento trumpista .
La speranza e’ l’ultima a morire ed allora riuscirà 'il soldato Tajani' a dare nuovo vigore ad un’Europa, oggi più che mai divisa, carente di un vero leader e crocevia di egoismi di bandiera? Al tempo l’ardua risposta.