Esteri
Bielorussia: escluse le candidature degli oppositori, proteste a Minsk
Il presidente Aleksandr Lukashenko cercherà un sesto mandato dopo 26 anni alla guida del Paese
Bielorussia: escluse le candidature dell'opposizione, proteste a Minsk
Proteste sono esplose a Minsk, in Bielorussia, nella serata di ieri 14 luglio, dopo la decisione della commissione elettorale centrale di escludere dalla corsa alla presidenziali di agosto alcuni candidati di opposizione. Le manifestazioni hanno portato a scontri con la polizia e all'arresto di oltre 100 persone, tra cui alcuni giornalisti. Le proteste a Minsk sono iniziate in modo pacifico con persone scese in strada battendo le mani o suonando il clacson dell'auto. In scene mai viste nelle più recenti proteste nel Paese ex sovietico, alcuni manifestanti si sono scontrati con gli agenti di polizia e altri hanno gridato "Vergogna".
Bielorussia: il presidente Lukashenko affronterà quattro rivali alle urne
Manifestazioni simili si sono svolte sempre ieri, 14 luglio, anche a Brest e Gomel. Secondo il gruppo per i diritti umani, Viasna, oltre 100 persone, tra cui 10 giornalisti, sono state fermate. Nelle elezioni del 9 agosto, il presidente Aleksandr Lukashenko cercherà un sesto mandato dopo 26 anni alla guida del Paese. Affronterà quattro rivali alle urne, tra cui una donna attivista d'opposizione. Tra gli esclusi dalla corsa alla poltrona presidenziale vi è il principale oppositore, Viktor Babaryko, ex banchiere arrestato il mese scorso per sospetti crimini finanziari, in un caso che in molti ritengono politicamente motivato.