Bolivia, primi risultati referendum confermano: Morales sconfitto
I risultati parziali del referendum di domenica in Bolivia confermano le previsioni degli exit poll. Il presidente Evo Morales ne esce sconfitto: è stata infatti bocciata la sua proposta di ricandidarsi per un quarto mandato. Morales, il prima presidente boliviano di origini locali, ha promesso di rispettare l'esito del voto, nel quale gli elettori dovevano stabilire se potesse candidarsi per restare altri cinque anni al potere, dopo la scadenza del mandato in corso nel 2020.
I risultati parziali diffusi oggi dalla Commissione elettorale mostrano che il "no" ha ottenuto il 54%, il "sì" il 44%. Ma Morales vuole aspettare i risultati delle aree rurali, dove gode di un forte sostegno, e del voto all'estero, prima di darsi per vinto. "Rispetteremo i risultati, siano sì o no. Li abbiamo sempre rispettati. E' la democrazia" ha detto in una conferenza stampa. "Aspetteremo pazientemente il fischio finale del tribunale elettorale, siamo ottimisti". Morales, 56 anni, ha accusato i media privati che hanno diffuso gli exit poll dopo il referendum di essere bugiardi, mentre l'opposizione ha messo in scena un sit in davanti all'ufficio elettorale al grido di "Brogli! Brogli! Brogli!".
Morales ha detto anche di esser pronto a lasciare se gli elettori bocciano la sua proposta. "Con la mia storia, posso lasciare felicemente e andare a casa tranquillo, vorrei fare l'allenatore" ha detto in un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais. A gennaio, dopo 10 anni in sella, Morales è diventato il presidente più a lungo in carica dall'indipendenza dalla Spagna nel 1825, con la sua formula politica di "socialismo del XXI secolo" diffusa in vari Paesi dell'America latina. E' stato rieletto a furor di popolo due volte e nel decennio della sua presidenza l'economia boliviana è triplicata. La sua popolarità è stata appannata dalle accuse di aver usato la sua influenza per assegnare alla cinese CAMC un contratto da 76 milioni di di dollari. Accuse respinte da Morales, che ha parlato di "una bufala dell'ambasciata Usa" e sostenuto di non aver "nulla da nascondere".