Esteri

Cina, le "due sessioni" oltre Hong Kong: nuove infrastrutture, codice civile, biosicurezza

di Lorenzo Lamperti

Di che cosa si sta parlando ai lavori parlamentari di Pechino

Se le "due sessioni", "o i due incontri", si riferissero alle due frazioni di una partita di calcio si potrebbe dire che i loro highlights sarebbero sostanzialmente due: il mancato obiettivo di crescita annuale e l'annuncio della legge di sicurezza nazionale per Hong Kong. L'assenza di un target fa capire che l'incertezza economica regna sovrana anche in Cina, nonostante l'uscita anticipata dall'emergenza sanitaria rispetto ai paesi occidentali. Il presidente Xi Jinping ha detto che senza Covid 19 l'obiettivo sarebbe stato un +6%. Obiettivo che, per la verità, non sarebbe stato di semplice raggiungimento neppure in condizioni normali, visti i problemi che l'economia cinese aveva iniziato a denotare anche prima della pandemia da coronavirus, in primis l'accumulazione del debito, superiore al 300% del pil.

L'EROSIONE DELL'AUTONOMIA DI HONG KONG

C'è poi la legge sulla sicurezza di Hong Kong, che rappresenta un'accelerazione del processo di erosione della residua autonomia dell'ex colonia britannica e del principio "un paese, due sistemi". Le proteste sono ricominciate, seppure in quantità e forma diverse rispetto a quelle di qualche mese fa. E soprattutto il tema di Hong Kong potrebbe finire in mezzo alla già vasta e variegata contesa tra Pechino e Washington. In particolare i democratici di Joe Biden, più sensibili al tema dei diritti umani rispetto ai repubblicani di Donald Trump, potrebbero utilizzare il caso per infastidire il governo cinese. Quello che appare certo è che Hong Kong assomiglierà sempre più alla Repubblica Popolare, e non viceversa come un paio di decenni fa speravano alla Casa Bianca e a Londra.

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OBIETTIVO ELIMINAZIONE DELLA POVERTA' ASSOLUTA

Andiamo a vedere che cosa è invece rimasto un po' fuori dagli highlights fino a questo momento, partendo dagli investimenti a sostegno di individui e imprese. L'eliminazione della povertà assoluta è infatti rimasto un obiettivo da raggiungere entro il 2020, nonostante la crisi pandemica, per realizzare una società "moderatamente prospera" nel 2021, quando verrà approvato il quattordicesimo piano quinquennale su cui il Partito Comunista Cinese lavorerà nei prossimi mesi. Durante le due sessioni è stato annunciato lo stanziamento di 20,6 miliardi di dollari per elevare il tenore di vita dei cittadini cinesi. Secondo i dati di Xinhua, il numero di persone che vivono in condizioni di povertà è sceso a 5,51 milioni alla fine del 2019 da 98,99 milioni alla fine del 2012. Ma ora c'è lo spettro disoccupazione. I dati ufficiali dicono che le persone senza lavoro erano il 5,9% a marzo, il che significherebbe circa 27 milioni di persone. Ma, secondo le stime dell'economista Zhang Bin, il numero reale potrebbe essere molto maggiore e arrivare fino a circa 80 milioni, praticamente il triplo del dato ufficiale. 

GLI STIMOLI "CLASSICI" PER LE INFRASTRUTTURE

Per quanto riguarda gli stimoli, come spesso accade, la Cina guarda ai grandi progetti infrastrutturali. Il premier Li Keqiang ha annunciato l'emissione di circa 526 miliardi di dollari di titoli di stato per aumentare la spesa per le infrastrutture e i trasporti, promettendo comunque anche un taglio alle tasse per aiutare le piccole e medie imprese. Ai governi locali sarà concesso un maggiore deficit per provare a tamponare la crisi occupazionale e mantenere un buon livello di servizi.

SICUREZZA ALIMENTARE ED ENERGETICA, LEGGASI AUTOSUFFICIENZA E DIVERSIFICAZIONE. IL PIANO PER L'INNOVAZIONE TECH

Un'altra tendenza che il Covid-19 ha accelerato è quella della ricerca dell'autosufficienza. Questo lo si può vedere nelle leggi che mirano alla sicurezza alimentare e sicurezza energetica, leggasi impulso alla produzione locale a lla diversificazione delle catene di approvvigionamento. Non solo da parte della Cina. Un po' tutti, dagli Usa al Giappone fino all'India, stanno cercando di incentivare la produzione autoctona o portarsi a casa linee di produzione strategiche come per esempio i semiconduttori (vedasi il caso TSMC, il colosso taiwanese che ha annunciato l'intenzione di costruire un sito di produzione in Arizona). Ed ecco allora che, nei prossimi sei anni, Pechino si impegna a investire 1,4 trilioni di dollari sulle "nuove infrastrutture", dalle reti wireless 5G all'automazione delle fabbriche, dai software di intelligenza artificiale alle automobili a guida autonoma. E agli impianti di sorveglianza di massa. 

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LE SPESE MILITARI E L'INVITO DI XI AD ACCELERARE I PREPARATIVI DI COMBATTIMENTO

L'innovazione tecnologica è un tema importante da applicare anche in campo militare. Le spese di difesa aumenteranno del 6,6% rispetto al 2019, circa 178 miliardi di dollari. Una cifra rilevante ma che in realtà è all'interno di un trend in rallentamento, visto che nel 2019 la crescita era stata del 7,5%. E nonostante questo era valsa solamente un quarto della spese militare degli Stati Uniti. Prima delle "due sessioni", Inkstone sosteneva che l'Esercito popolare di liberazione avesse chiesto un aumento in linea con quello dell'anno passato, auspicando un balzo del 9%. Ora, Wu Qian, portavoce dei militari,  ha dichiarato che "un aumento moderato e costante delle spese di Difesa nazionale della Cina è corretto e necessario" anche perché "i rischi geopolitici stanno aumentando e il sistema di sicurezza e l'ordine internazionali vengono messi alla prova". Xi, che è anche presidente della Commissione Militare Centrale, ha invece chiesto all'esercito di "accelerare i preparativi per il combattimento militare" e di esplorare "modalità di addestramento e di preparazione al combattimento in condizioni di prevenzione e controllo dell'epidemia" di Covid-19.

BIOSICUREZZA, FAUNA SELVATICA E RISPOSTA EPIDEMICA

A proposito di situazione sanitaria, alle "due sessioni" si è detto che la priorità per il 2020 sarà proprio la legislazione sulla salute pubblica. In arrivo nuove misure su biosicurezza, protezione della fauna selvatica, prevenzione e controllo delle malattie infettive, frontiere sanitarie e risposta alle emergenze sanitarie. Per quanto riguarda l'ultimo aspetto, si punta al miglioramento della capacità di test per i patogeni infettivi, la cui iniziale lentezza ha causato molti problemi a Wuhan. La Cina garantirà che vi sia almeno un laboratorio di ricerca di livello 3 o P3 di biosicurezza in ogni provincia e un laboratorio P2 in ogni città. Mancano però ancora specifiche per migliorare uno dei problemi principali, la comunicazione tra centro e periferie.

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IL CODICE CIVILE "CON CARATTERISTICHE CINESI"

Dopo decenni di lavoro e rinvii, arriverà infine l'approvazione del primo codice civile cinese. Un lavoro di grandi proporzioni, composto da sette libri e oltre 1200 articoli, a cui hanno lavorato anche giuristi italiani, tra cui Oliviero Diliberto (che ora ha una cattedra all'Università Zhongnan of Economics and Law di Wuhan), non nella stesura quanto nella formazione dei colleghi cinesi. Il codice opera una grande sistematizzazione di tutta una serie di norme che riguardano famiglia, contratti e diritti individuali. Contemplati anche un diritto alla privacy e uno alla proprietà intellettuale. Da vedere come saranno declinati questi due aspetti più diffusi in occidente che non in oriente, e che come tante altre cose assumeranno "caratteristiche cinesi". Si tratta comunque di una novità storica, visto che è dai tempi di Mao che la Repubblica Popolare provava a dotarsi di uno strumento come questo.

Tracce di diritto romano entrano nella millenaria cultura cinese. In tempi di discorsi da guerra fredda e da scontro di civiltà ci sono cose peggiori.